Borsa, ancora un venerdì nero e “virale” in Europa. Milano -3,50%

Borsa, ancora un venerdì nero e “virale” in Europa. Milano -3,50%
6 marzo 2020

Ancora un venerdì nero sui mercati europei, travolti da un ripetersi delle ondate di crolli a catena con il riaggravarsi dell’allarme globale sulla diffusione dell’epidemia di coronavirus. A Piazza Affari l’indice Ftse-Mib ha siglato la seduta lasciando sul terreno un 3,50% e dopo che nel corso degli scambi, nelle fasi più acute da panic selling, i ribassi erano arrivati a superare il 4%. Dopo una fiammata mattutina si è invece stablizzato il mercato dei titoli di Stato, con i tassi dei Btp decennali quasi invariati all’1,08% e lo spread sui tassi dei Bund a 180 punti base.

Non è andata meglio nel resto del Vecchio Continente. Francoforte ha chiuso al meno 3,34%, Londra con una caduta del 3,57%, Parigi è crollata del 4,14%. Ancora una volta si ripete lo scenario che vede molti operatori precipitarsi a vendere, anche in forte perdita, piuttosto che restare esposti durante la pausa del fine settimana a titoli che potrebbero subire altri contracolpi da eventuali nuove notizie negative. E dopo i tentativi di recupero, pur euforici, delle passate sedute, stavolta non sembrano rassicurare gli animi nemmeno le ipotesi di nuovi interventi espansivi da parte delle Banche centrali. Ora si ipotizza che la Fed, che dispone di qualche margine, si trovi costretta ad un nuovo maxi taglio dei tassi di interesse, altri 50 punti base nel coso di marzo.

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Mentre la Bce, ch ha già i tassi a zero, aveva da tempo calendarizzato un direttorio giovedì 12 marzo da cui sono attesi forse provvedimenti mirati. Il combinato disposto di questi diversi margini di manovra ha innescato un nuovo balzo dell’euro, che si è riportato sopra 1,13 dollari sui massimi da giugno. E’ invece collassato il petrolio, dopo il fallimento dell’Opec Plus, il vertice allargato dei produttori di varare nuove strette in risposta all’indebolimento de consumi. I cali sono arrivati a sfiorare il 9%, con il Brent a picco a 45,82 dollari e il Wti a 42,17. Vola invece l’oro, il bene rifugio per eccellenza che a 1.675 dollari l’oncia si è riavvicinato ai massimi storici del 2012. Oltre Atlantico a metà seduta Wall Street modera solo leggermente le cadute, con il Dow Jones al meno 2,10%, lo S&P 500 che cede il 2,64% e il Nasdaq che cade del 2,78%.

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