Borsa, ecco il “superorso” dei crolli: vede -75% a Wall Street

Borsa, ecco il “superorso” dei crolli: vede -75% a Wall Street
20 gennaio 2016

Borse in caduta, tempo da orsi. E nella nuova ondata di crolli a catena che ha contraddistinto questo inquietante avvio d’annata dei mercati, a salire alla ribalta è anche un analista che (in realtà da molti mesi) sembra volersi conquistare la piazza di più pessimista di tutti. Propone scenari che non lasciano scampo. Si chiama Albert Edwards e da un paio d’anni circa è uno dei due condirettori della strategia globale della banca francese Société Générale. Con le sue visioni a tinte fosche, negli ultimi tempi di alta tensione è riuscito a guadagnare visibilità sostenendo che il mercato azionario americano, in particolare l’indice Standard & Poor’s 500 è destinato a subire una caduta del 75 per cento. Lo scorso 12 gennaio poi ha tenuto una presentazione altrettanto allarmistica ad un convegno dove erano presenti quasi un migliaio di investitori. Presumibilmente “orsi”, il termine che in gergo borsistico che indica coloro che tendono a orientarsi al ribasso sui mercati (in opposizione ai tori, che puntano al rialzo). Il presupposto sul quale lo stratega di SocGen fa poggiare i suoi presagi è che secondo lui ormai la crescita globale non è più in grado di garantire il servizio del debito. Non si parla solo di debito pubblico, ma di debito in generale, anche di quello contratto dai privati, in particolare verso le banche.

Secondo Edwards le banche che si sono esposte erogando credito mantenendo meno riserve rischiano il collasso. Qualcuno potrebbe fare collegamenti con la tensione che da diverse sedute circonda i crediti in sofferenza di diverse banche in Italia. Tuttavia, secondo quanto riporta Business insider l’analista avrebbe avvertito che le economie più esposte a quella crisi sono quelle emergenti. Paesi che spesso dipendono dalla domanda della Cina, che ora sta riorientando il suo modello economico e riducendo gli acquisti. E i prezzi delle materie prime di cui molti Stati emergenti sono esportatori sono crollati, trainando al ribasso le loro valute. Questo rende sempre più costoso ripagare i debiti denominati in dollari. Ma non sono solo gli emergenti ad essere esposti: molte società occidentali hanno accumulato debiti, attratte dai tassi di interesse ultra bassi degli ultimi anni. Ora, secondo Edwards sarà “orribile” doverli onorare.

Leggi anche:
Dibattito su violenza donne con Gerini: A. Meloni in prima fila
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti