‘Cartelle pazze’ al parlamento siciliano. Udc: “Basta spot Riscossione”

20 gennaio 2016

‘Cartelle pazze’ all’Ars. E’ il nuovo capitolo della saga delle tasse che vede da settimane scontrarsi la societa’ regionale Riscossione Sicilia, il cui presidente Antonio Fiumefreddo ha denunciato in procura presunte pressione di settori della deputazione contro il processo di risanamento in atto, e l’Assemblea che ha querelato il dirigente per diffamazione aggravata. “Riscossione Sicilia dovrebbe fare meno propaganda e dedicarsi a fare un lavoro rigoroso e serio”, tuona il capogruppo dell’Udc all’Ars Mimmo Turano, il quale rende noto che in questi giorni e’ stata recapitata al gruppo parlamentare di Palazzo dei Normanni, una comunicazione di avvio dell’attivita’ di riscossione relativo a una cartella che sarebbe stata notificata l’anno scorso.

“Premesso che il gruppo che presiedo non ha mai avuto notificato nulla – aggiunge – sarebbe sufficiente verificare denominazione e codice fiscale per comprendere che non e’ il gruppo parlamentare che presiedo ad essere il destinatario dell’azione di riscossione”. Turano ha gia’ chiesto agli uffici del gruppo di rispondere formalmente a Riscossione Sicilia, “ma ho scelto di rendere pubblica la vicenda per evitare che qualcuno abbia la tentazione di alzare l’ennesimo polverone mediatico”. Qualcuno chi? “Considerata la grande attenzione dell’avvocato Fiumefreddo all’attivita’ di comunicazione – chiosa il capogruppo dello scudocrociato – alleghero’ anche il comunicato dello scorso maggio dove lui stesso dichiarava solennemente che l’Udc ‘risulta perfettamente in regola con il pagamento delle imposte e non ha alcuna esposizione con l’agente della Riscossione'”.

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