Boschi: non vogliamo crisi ma se si apre non si andrà al voto. Conte coinvolga Camere

Boschi: non vogliamo crisi ma se si apre non si andrà al voto. Conte coinvolga Camere
13 dicembre 2020

“Noi ci auguriamo che non si apra nessuna crisi, ma se si aprisse non credo si andrà ad elezioni”. Il messaggio è chiaro, sia all’opposizione sia alla stessa sua maggioranza. La presidente dei deputati di Italia Viva, Maria Elena Boschi, ospite di Mezz’ora in più, esplicita i motivi della sua previsione: “Prima di tutto perchè abbiamo tutto l’interesse ad avere un Presidente della Repubblica europeista e non sovranista. Se si apre la crisi saranno protagonisti il Parlamento e il Presidente della Repubblica e non credo si andrà alle elezioni, anche perchè il partito più numeroso in Parlamento, il M5s, ha un problema per il secondo mandato e perchè molti di loro non tornerebbero neanche in Parlamento”. “Non vogliamo nessuna crisi, lo ha chiarito anche Renzi – ha tuttavia ribadito l’ex ministra renziana -. E anche l’argomento rimpasto per noi è chiuso. Possiamo però dire che pur sostenendo il governo, non siamo yes men o yes women? Non possiamo dire sempre sì. Possiamo dire che 9 miliardi sulla sanità sono troppo pochi?”. E ha continuato a sottolineare: “Noi ci auguriamo che non ci sia nessuna crisi, ma non a tutti i costi. Non è che per andare avanti possiamo far finta di nulla e accettare che si perda la più grande osccasione per il Paese”.

“La priorità è cosa fare di quei soldi, poi penseremo a chi li spende. La task force di Conte ha lasciato molti dubbi, ci è sembrato un modo per aggirare le istituzioni. Conte deve coinvolgerci, deve coinvolgere il Parlamento che rappresenta tutti, anche le opposizioni. Siamo in una fase nuova, ma gli strumenti il Parlamento ce li ha. Ad agosto avevamo chiesto una sessione parlamentare per discutere del piano. Ora portiamo questa ‘bozza’ in Parlamento, discutiamone, visto che il govenro ha fato un passo indietro e ci ha detto che è una bozza e non un progetto chiuso. Noi di Italia Viva ci stiamo leggendo le 125 pagine del piano, riga per riga. Servono modifiche puntuali, propose, con molta serietà lavorando sul merito. Discutiamo in Parlamento e decidiamo insieme come spendere questi soldi”. Intanto, ha chiarito Boschi, da parte di Conte ancora non è arrivata convocazione per gli incontri con le forze politiche.

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Dal fronte Pd, frattanto, arrivano ancora segnali di apertura verso l’opposizione. “Al Senato ogni voto in più è benedetto. Come è noto da tempo a Palazzo Madama il margine di sicurezza è molto esile – ha detto il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci -. Per ora la maggioranza ha sempre retto ma è chiaro che ogni elemento di tensione crea un clima di nuova tensione. C`è un dialogo con una parte dell`opposizione, più istituzionale e più interessata a dare una mano al Paese, se questo dialogo prosegue, è un bene per tutta la maggioranza”. Di certo, per l’esponente dem, “ci sono stati errori e sottovalutazioni -sottolinea Marcucci -che ora non ci possiamo più permettere. Se tutti abbassano i toni e contemporaneamente mettiamo i problemi sul tavolo, alla fine quella di questi giorni può diventare una crisi di crescita”. E come per la Boschi, anche per Marcucci, “questa maggioranza in questa legislatura non ha alternative, se prevale questa consapevolezza in tutti i partiti della coalizione, il confronto in atto si svelenisce e mira alla concretezza. Pensare alle elezioni in piena campagna di vaccinazione, con il Recovery Plan da gestire, e in vista del semestre bianco, è da sconsiderati”.

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