Cantiere Lega-Fi anti Renzi. Ma il Cavaliere vuole la Carfagna vice di Salvini

Cantiere Lega-Fi anti Renzi. Ma il Cavaliere vuole la Carfagna vice di Salvini
24 giugno 2015

di Barbara Acquaviti

Il percorso è avviato e ora le posizioni di Forza Italia sono “più vicine alla Lega di quanto scrivano i giornali”. Ma per avere un’idea di quanto le prospettive – o meglio i rispettivi interessi – restino al momento distanti basta osservare come l’uno – cioè Matteo Salvini – ci tenga a dire di non essersi alzato dalla cena di Arcore “con un accordo” in mano, mentre l’altro – ovvero Silvio Berlusconi – vada raccontando a chi gli chiede lumi che un piano esiste ed è anche piuttosto strutturato. Addirittura, il Cavaliere avrebbe prefigurato ad alcuni interlocutori uno scenario che vede il leader del Carroccio candidato alla presidenza del Consiglio, ma come vice premier a fare da “argine”, ci sarebbe un azzurro e segnatamente Mara Carfagna. Lo stesso ex premier avrebbe poi anche ipotizzato un nome per questo “contenitore”, ossia “Lega Italia” (denominazione che però già appartiene al movimento di Carlo Taormina). Racconti tanto suggestivi quanto, probabilmente, prematuri. Soprattutto per Salvini che deve ancora valutare quale sia la sua convenienza, ivi compresa una eventuale candidatura a sindaco di Milano. Eppure sufficienti a gettare nel panico deputati e senatori in carica di Forza Italia.

Perché la sensazione diffusa è che Berlusconi, come sempre, stia cercando di tutelare principalmente il suo interesse. E il suo interesse, in questo momento, sarebbe quello di stare agganciato al traino leghista per poter tentare domani di far pesare i propri voti e tenere, quanto basta, le sue aziende al riparo. Detto questo, è evidente come la sola ipotesi ventilata sui media che ci possa essere già stata una spartizione dei capilista (leghisti al Nord e azzurri al Sud) abbia creato scompiglio nelle truppe berlusconiane. Difficile che ieri siano state assunte decisioni campali e questo per molte ragioni a cominciare dal fatto che le scadenze elettorali non sono così ravvicinate. “L’incontro di ieri fra il presidente Silvio Berlusconi e Matteo Salvini è servito a gettare le basi per un programma comune per tornare insieme al governo dell’Italia”, spiega Licia Ronzulli, una dei pochi presenti al colloquio di Arcore.

Leggi anche:
Fiumicino, Fassino denunciato per furto: acquisito video Duty Free

Versione dei fatti che appare sostanzialmente concordata con la controparte. “Nell’incontro di ieri – dice infatti Salvini – non abbiamo parlato di contenitori, frittate, marmellate, la Lega è la Lega e non si scioglierà in niente. Qui si tratta di mettere insieme un programma alternativo a quello di Renzi, che si sta dimostrando un disastro, con chi ci sta. Poi chi sarà il leader e come si chiamerà il contenitore è l’ultimo dei problemi”. Su un punto, effettivamente, il segretario leghista e l’ex premier sembrano in totale sintonia e cioè la linea dura contro Matteo Renzi. “Concordiamo sul fatto – dice Salvini a fine cena – che questo governo sia assolutamente incapace e pericoloso e quindi stiamo preparando un’alternativa seria, omogenea coerente con chi ci sta”. Non è l’unico, per la verità, c’è anche la politica estera e in particolare l’interesse verso Vladimir Putin. Dal quale, domani, Silvio Berlusconi volerà per qualche giorno.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti