Cascio condannato a 2 anni e 8 mesi, avrebbe ricevuto “lavori e servizi” per la costruzione di una villa

Cascio condannato a 2 anni e 8 mesi, avrebbe ricevuto “lavori e servizi” per la costruzione di una villa
21 ottobre 2016

L’ex Presidente dell’Assemblea regionale siciliana e deputato regionale Francesco Cascio è stato condannato a 2 anni e 8 mesi con l’accusa di corruzione. Il Gup del Tribunale di Palermo Guglielmo Nicastro ha condannato il coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra con l’accusa di corruzione e col rito abbreviato. Secondo l’accusa, Cascio – che dopo la lettura della sentenza ha accusato un malore – in cambio di fondi europei avrebbe ricevuto “lavori e servizi” per la realizzazione di una villa a Collesano, nel Palermitano, dagli imprenditori Giuseppe e Gianluigi Lapis, padre e figlio (le cui posizioni sono state stralciate), titolari della Ecotecna srl, a cui avrebbe fatto ottenere fondi europei per circa 6 milioni, per realizzare un Golf resort. I fatti risalgono al 2002 e sarebbero andati avanti per almeno quattro-cinque anni. In quel periodo Cascio rivestiva la carica di assessore regionale al Turismo e avrebbe agito “in concorso” con altri due ex dirigenti dell’amministrazione regionale, Agostino Porretto e Aldo Greco, rinviati a giudizio. Questi ultimi hanno scelto il rito ordinario. Il processo comincerà il 6 marzo prossimo.

Con la condanna a 2 anni e 8 messi e l’interdizione dai pubblici uffici, Francesco Cascio sarà sospeso da deputato del parlamento siciliano per 18 mesi, dunque non rientrerà più a sala d’Ercole poiché l’attuale legislatura scade il prossimo autunno. La sospensione scatterà a conclusione della procedura che prevede la trasmissione della sentenza di condanna da parte del Tribunale al Consiglio dei ministri che invierà il decreto al commissario dello Stato per la Regione siciliana che lo inoltrerà alla Presidenza dell’Assemblea che ne prenderà atto, così come la commissione verifica poteri dell’Ars. A Cascio subentrerà il secondo dei non eletti nella lista del Pdl (il primo dei non eletti è già subentrato a un altro deputato condannato), Giuseppe Di Maggio, avvocato originario di Campofelice. Ex consigliere provinciale ed ex componente del Cda di Gesap, la società pubblica che gestisce l’aeroporto di Palermo, Di Maggio probabilmente aderirà al gruppo Ncd. “Ho sentito Francesco Cascio per ribadirgli amicizia, stima e fiducia nella sua persona e nella sua innocenza che sono convinto riuscirà a provare in appello. L’articolo 27 della Costituzione è tuttora in vigore e ci consente, e al tempo stesso impone, di considerarlo innocente”. E’ quanto dichiara il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Cascio -prosegue il leader del Ncd- mi ha rassegnato le dimissioni da coordinatore regionale di Ncd e io le ho convintamente respinte. Considero Cascio un politico appassionato e una persona perbene che dovrà sopportare con pazienza la grande fatica di attendere il processo di appello”, conclude.

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