Caso firme false M5S a Palermo, le dieci domande del Pd

18 ottobre 2016

“Se prima il giochino dialettico della diversità ontologica aveva un suo peso, esclusivamente perché il Movimento di Grillo era scarsamente presente nelle istituzioni locali e mai stato messo alla prova dei fatti, oggi la cronaca ha dissolto questa fortezza mediatica, mostrando la nudità di una proposta politica”. Così Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico di Palermo, sull’Unita’. “La narrazione della Casaleggio Associati del ‘noi puri e duri’ non ha più senso, è stata smentita dai fatti”. Quanto accaduto a Palermo “ha ancora molti punti oscuri” ed è “giunto il momento della verità”. Dieci i quesiti che vengono rivolti ai pentastellati. Il primo, “chi ha coordinato le operazioni per la preparazione e presentazione della lista dei candidati del Movimento alle amministrative di Palermo del 2012? 2) Che ruoli hanno avuto Riccardo Nuti, Claudia Mannino, Giulia Di Vita e Loredana Lupo nella fase di preparazione e presentazione della lista per le amministrative di Palermo del 2012? 3) E quelli di Giampiero Trizzino, Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca, attuali parlamentari della Regione siciliana? 4) E quelli delle attiviste Samanta Busalacchi e Azzurra Cancellieri?. 5) Perché i vertici del M5s non hanno preteso da Claudia Mannino e Samanta Busalacchi, tirate in ballo nel servizio delle “Iene”, degli scritti da portare in comparazione con le firme presentate dal Movimento? 6) E’ vero che, in base al vecchio regolamento del Movimento 5 Stelle, per potere essere candidati alle politiche del 2013 bisognava essere già stati candidati alle amministrative del 2012? 7) Se la vicenda della presunta falsificazione delle firme era nota agli ambienti del Movimento sin dal 2012, come mai nessuno fino ad oggi ha condotto un qualsiasi accertamento interno? 8) Grillo, Casaleggio, Di Maio egli altri maggiorenti del Movimento non credono che tutti hanno diritto ad avere delle risposte certe, immediate che in qualche modo anticipino il lavoro della magistratura? 9) La scelta di Nuti, Mannino, Di Benedetto, Lupo e Di Vita di “non accettare interviste o confronti di sorta” con i giornalisti delle “Iene” egli attivisti del Movimento, come si concilia la trasparenza?. 10) In cosa si concretizza la frase di Di Maio: “stiamo chiedendo a tutti coloro che sono a conoscenza di questa vicenda tutto quello che sanno”?”.

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