Caso La Russa jr: archiviata violenza, contestazione per revenge porn

Leonardo Apache La Russa

Leonardo Apache La Russa

La Procura di Milano ha chiuso le indagini preliminari sul caso che vede coinvolti Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e il dj Tommaso Gilardoni. L’accusa di violenza sessuale, originariamente contestata a seguito della denuncia di una 22enne per presunti abusi avvenuti nel maggio 2023, è stata archiviata. Tuttavia, i due giovani dovranno rispondere del reato di revenge porn , legato alla diffusione di immagini a contenuto intimo senza il consenso della ragazza.

Il caso e la decisione degli inquirenti

La vicenda giudiziaria ha avuto inizio con la denuncia presentata dalla giovane, che accusava i due di aver compiuto atti sessuali non consensuali. Dopo un’indagine lunga e approfondita, i pubblici ministeri hanno concluso che non vi siano elementi sufficienti per sostenere l’accusa di violenza sessuale. Al contrario, è emerso che i due imputati abbiano diffuso materiale privato della donna senza il suo permesso, configurando il reato di revenge porn previsto dall’articolo 612-ter del Codice Penale.

Questa decisione rappresenta un importante passo avanti nella definizione della vicenda, che ha suscitato grande clamore mediatico e acceso dibattiti sulla gestione delle accuse di violenza sessuale e sulla tutela della privacy individuale.

Le dichiarazioni della difesa e del presidente del Senato

I legali di Leonardo Apache La Russa, gli avvocati Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo, hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’indagine. “Siamo molto soddisfatti per questo risultato che arriva dopo un’indagine particolarmente lunga e accurata”, hanno dichiarato. “Abbiamo sempre confidato in una serena e obiettiva disamina dei fatti da parte degli inquirenti. Quanto alla contestazione residua, ci confronteremo responsabilmente con l’autorità giudiziaria con lo stesso rispettoso approccio che ha contraddistinto la nostra linea difensiva”.

Anche Ignazio La Russa, presidente del Senato e padre di Leonardo, ha commentato la decisione della Procura. In una nota, ha dichiarato: “Dopo uno scrupoloso e dettagliato esame di ogni aspetto di questa vicenda, la decisione dei magistrati inquirenti di chiedere al gip l’archiviazione dell’accusa di violenza sessuale mi conforta nell’idea che ho sempre espresso sulla estraneità di mio figlio ai fatti contestati che hanno suscitato un grande clamore mediatico”.

Gli avvocati difensori hanno inoltre precisato che sin dall’inizio è stato chiaro che Leonardo La Russa non ha mai assunto sostanze stupefacenti durante gli eventi contestati. “Nel fascicolo processuale vi è, ad abundantiam, anche un test del capello che lo conferma”, hanno aggiunto.

La solidarietà a Gennaro Sangiuliano

Nella stessa nota, Ignazio La Russa ha espresso la sua vicinanza all’amico Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, che nei mesi scorsi è stato coinvolto in un’altra vicenda giudiziaria conclusasi con l’archiviazione da parte del Tribunale dei Ministri. “Esprimo la mia vicinanza all’amico Gennaro Sangiuliano, che ha vissuto mesi davvero difficili, segnati da accuse infondate e attacchi ingiusti. Sono davvero felice che questa vicenda si sia conclusa con l’archiviazione”, ha scritto La Russa su Facebook.

“D’altronde, conoscendo l’uomo e il rispetto che ha per le istituzioni, questa vicenda non poteva avere un esito diverso. A lui giunga il mio sincero e affettuoso abbraccio”, ha concluso.

Il reato di revenge porn

Il reato di revenge porn è stato introdotto in Italia nel 2019 con la legge sulle “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza integrativa e per il contrasto alla violenza di genere”. Prevede pene severe per chi diffonde immagini o video a contenuto sessuale senza il consenso della persona ritratta, causando grave danno alla sua dignità e reputazione. Nel caso di Leonardo La Russa e Tommaso Gilardoni, sarà ora compito del giudice valutare la responsabilità dei due imputati e stabilire eventuali conseguenze penali.

L’archiviazione dell’accusa di violenza sessuale rappresenta un momento cruciale per Leonardo Apache La Russa e Tommaso Gilardoni, ma la vicenda giudiziaria non si conclude qui. La contestazione per revenge porn richiederà ulteriori approfondimenti e una nuova fase processuale. Nel frattempo, la decisione della Procura di Milano ribadisce l’importanza di un’analisi accurata e oggettiva dei fatti, fondamentale per garantire giustizia e verità in casi tanto delicati.