Catalogna, Torrent nuova presidente del Parlamento. Puigdemont rinuncia a voto

Catalogna, Torrent nuova presidente del Parlamento. Puigdemont rinuncia a voto
Roger Torrent, 38 anni, il piu' giovane presidente del Parlament catalano dalla fine del franchismo
17 gennaio 2018

Il nuovo Parlamento catalano inizia la legislatura con pesanti incognite politiche riguardo alla Presidenza del governo e alla strategia della maggioranza indipendentista confermata dal voto del dicembre scorso. Il primo scoglio è stato appena superato stamattina con la nomina della presidenza del parlamento, da cui dipende anche la eventuale modifica dei regolamenti. E’ l’indipendentista Roger Torrent il nuovo presidente del Parlamento regionale catalano: nella sessione inaugurale della nuova legislatura il deputato della sinistra repubblicana di Erc ha ottenuto i 65 voti degli indipendentisti, sufficienti per la nomina. Il candidato di Ciudadanos, José Maria Espejo, ha avuto 56 preferenze dei partiti “unionisti”, mentre le astensioni sono state nove; inoltre, gli indipendentisti hanno mantenuto il controllo della presidenza della camera, con quattro rappresentanti su sette. Junts per Catalunya, Erc e la sinistra radicale della Cup avrebbero in realtà settanta voti, ma otto appartengono a deputati attualmente detenuti o in esilio autoimposto: il regolamento prevede la possibilità di una delega del proprio voto in aula ma Madrid ha già fatto sapere di voler accettare solo quelli dei tre eletti in carcere, mentre per quelli che si trovano in Belgio (in primis il candidato alla presidenza del governo, Carles Puigdemont) verrebbe presentato immediatamente ricorso. L’ex vicepresidente Oriol Junqueras, l’ex ministro Joaquin Forn e l’attivista Jordi sanchez hanno dunque delegato il proprio voto – con il parere contrario della destra unionista ma non dei socialisti – mentre Puigdemont e gli altri ex Ministri in Belgio hanno rinunciato alla delega: l’annunciata astensione degli otto deputati di Catalunya en Comù, l’emanazione catalana di Podemos, garantiva infatti la maggioranza relativa.

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Dunque, il fronte indipendentista ha la maggioranza assoluta nell’ufficio di presidenza del nuovo Parlamento catalano, presieduto da Roger Torrent (Erc). L’assemblea ha eletto vicepresidenti il secessionista Josep Costa (JxCat) e l’unionista Jose’ Maria Espejo (Ciudadanos), e segretari gli indipendentisti Eusebio Campdepadros (JxCat) e Alba Verges (Erc) e gli unionisti Joan Garcia (Ciudadanos) e David Perez (Psc). Tutt’altro discorso è quello della futura investitura del presidente della regione: il regolamento (che di certo non prevede una situazione come quella attuale) non è esplicito sulla necessità della presenza fisica in aula del candidato che deve presentare il proprio programma, ma sembra darla per scontata: l’idea degli indipendentisti è quella di modificare il regolamento perché preveda esplicitamente la possibilità di una delega per la lettura del programma (su cui viene di fatto effettuato il voto di investitura). Dopo l’interpretazione dell’inno nazionale catalano ‘Els Segadors’, i deputati della maggioranza assoluta indipendentista hanno chiuso la seduta costitutiva del nuovo Parlament di Catalogna al grido di ‘Llibertat’, accompagnato da un lungo applauso. Nell’aula grandi fiocchi gialli erano stati depositati sui seggi degli 8 deputati, fra cui il presidente e il vicepresidente uscenti Carles Puigdemont e Oriol Junqueras, in carcere o in esilio a Bruxelles. Il nuovo presidente del Parlament catalano l’indipendentista Roger Torrent ha detto oggi che la Catalogna si trova in un “contesto complesso e anomalo” per il commissariamento imposto da Madrid e la detenzione “ingiustificata” o l’esilio di otto deputati secessionisti. Torrent, 38 anni, il piu’ giovane presidente del Parlament dalla fine del franchismo, ha parlato di “uno scenario senza precedente in democrazia” e ha chiesto che “la politica torni al centro” durante la nuova legislatura.

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