Cdm impugna in parte il bilancio della Regione Siciliana. Baccei

Cdm impugna in parte il bilancio della Regione Siciliana. Baccei
10 luglio 2015

Il Consiglio dei ministri di oggi ha deciso di impugnare in parte il bilancio della Regione Siciliana. Lo si apprende dal sosttosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, secondo cui l’impugnativa riguarda l’uso per spese corrente dei Fondi per lo sviluppo e gli investimenti. “L’autorizzazione ad usare queste risorse per il 2015 -rileva Faraone- e’ stata un’eccezione concordata dal governo nazionale soltanto in via d’emergenza. Mai piu’ potra’ accadere che risorse pensate per le nuove generazioni possano essere utilizzate per finanziare sprechi della Regione Sicilia”. Tuttavia, in mattinata lo stesso capo dei renziani in Sicilia aveva annunciato che “stiamo facendo importanti passi avanti a Roma per trovare una soluzione alla questione della chiusura del bilancio della Regione Sicilia”. In altri termini, “si sta chiudendo una partita per il presente e si sta aprendo una strada per il risanamento dei conti e lo sviluppo della Regione Sicilia”. Il riferimento di Faraone è relativo all’erogazione, da parte dello Stato, di 300 milioni che consentiranno alla Sicilia di chiudere il Bilancio del 2015. “Il riconoscimento di questi 300 milioni -continua il sottosegretario – segna un risultato importantissimo: la Regione avra’ le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti e i 300 milioni consentiranno di incrementare in maniera strutturale le entrate”.

L’apertura da parte del governi Renzi nei confronti della Regione Siciliana, come lo stesso Faraone evidenzia, nasce da “una politica di rigore che si e’ concretizzata con la legge regionale di stabilita’ 2015, con cui la Sicilia ha riguadagnato credibilita’ a livello nazionale. Nel 2015 le entrate strutturali, secondo le previsioni condivise con il Governo centrale, dovrebbero aumentare di circa 600 milioni -prosegue Faraone- tra Iva, Imposta sui redditi di persone e societa’. Questo significa un aumento delle entrate tributarie pari a oltre il 5%. Alle entrate ordinarie vanno poi aggiunti altri 800 milioni di entrate straordinarie: 200 come quota dei 300 dell’accordo e 580 di restituzione di importi trattenuti alla fonte nel 2014”. “Ora e’ fondamentale -conclude Faraone- mantenere i tavoli con lo Stato per lavorare da subito sulla finanziaria 2016, per la quale Stato e Regione dovranno ancor di piu’ lavorare fianco a fianco”.

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Intanto, l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei sdrasmatizza: “E’ un’ occasione per tornare a trattare con lo Stato. Sapevamo già che per il 2016 e 2017 il Cdm avrebbe impugnato la legge di stabilità. Abbiamo utilizzato a copertura le somme del fondo di sviluppo e coesione per la spesa corrente, pur sapendo che non potevano essere utilizzate, ma non c’era altra soluzione”. Il Cdm non ha invece impugnato l’esercizio 2015. “Per il 2015 non c’è nessun problema, anche alla luce delle rassicurazioni sullo sblocco nei prossimi di circa 300 milioni di euro per forestali, Pip, comuni e province – ha aggiunto Baccei, ribadendo che la decisione del Cdm “è un’occasione per tornare a discutere con il governo”. “Già lunedì – ha concluso – è in programma un incontro”.

Articolo aggiornato alle 20:02

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