Conclave, il Vaticano in clausura: 133 cardinali al voto per il 267° Pontefice. Prima fumata in serata

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È ufficialmente iniziato il Conclave per l’elezione del 267° Sommo Pontefice. I 133 cardinali elettori, provenienti da 71 Paesi, si sono raccolti nella suggestiva e imponente Cappella Sistina, nel cuore del Vaticano, per avviare le delicate operazioni di voto che porteranno alla scelta del nuovo Papa. Un momento di altissima tensione e solennità, scandito da rituali antichi e da norme rigorosissime, pensate per garantire la massima riservatezza e segretezza.

Il rito dell’“Extra omnes” e la meditazione del predicatore

Dopo il tradizionale giuramento individuale pronunciato in latino da ciascun porporato – un impegno solenne a rispettare le regole del Conclave e a mantenere il segreto anche dopo la conclusione delle votazioni – è stato pronunciato il celebre “Extra omnes” dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, mons. Diego Ravelli. Con questa formula, tutti i non elettori sono stati invitati a lasciare la Cappella Sistina, che da quel momento diventa uno dei luoghi più segreti e blindati al mondo.

Prima di iniziare le votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, ha tenuto la meditazione spirituale ai porporati, offrendo una riflessione profonda e ispiratrice in vista del delicato compito che li attende. La preghiera e la riflessione sono un momento fondamentale per preparare i cardinali a una decisione che segnerà la storia della Chiesa.

La sorveglianza serrata del cardinale Camerlengo e dei suoi assistenti

A garantire il rigoroso svolgimento delle operazioni è il cardinale Camerlengo Kevin Joseph Farrell, affiancato dai cardinali Reinhard Marx, Pietro Parolin e Dominique Mamberti. Il loro compito è vigilare sulla totale riservatezza del Conclave, sia all’interno che all’esterno della Cappella Sistina. Per questo, come previsto dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis di Papa Giovanni Paolo II, aggiornata da Papa Benedetto XVI, sono stati incaricati anche due tecnici esperti per controllare che nessun dispositivo audiovisivo o di trasmissione venga introdotto clandestinamente nei locali.

Le norme sono rigidissime: chiunque, anche un cardinale, dovesse violare il segreto sarà punito con la scomunica “latae sententiae”, ossia automatica e immediata. Un deterrente severo che sottolinea quanto la Chiesa tenga a preservare la sacralità e la privacy di questo momento cruciale.

Isolamento totale: niente telefoni, media o contatti con l’esterno

Durante tutto il Conclave, i cardinali elettori sono stati obbligati a tagliare ogni ponte con il mondo esterno. I telefoni cellulari sono stati lasciati fuori dai luoghi riservati, e ogni forma di corrispondenza è vietata. È proibito inviare o ricevere messaggi, leggere giornali, ascoltare radio o guardare la televisione. Anche dopo l’elezione, i porporati dovranno mantenere il segreto su quanto avvenuto durante le votazioni.

Questa clausura totale serve a evitare qualsiasi influenza esterna e a garantire che la scelta del nuovo Papa sia frutto di una libera e profonda riflessione spirituale.

La procedura di voto e la fumata attesa

Le votazioni si svolgeranno esclusivamente nella Cappella Sistina, come stabilito dalla Costituzione apostolica. I cardinali riceveranno le schede con la scritta “Eligo in Summum Pontificem” e, secondo l’ordine di precedenza, procederanno al voto segreto. Saranno estratti a sorte gli scrutatori, incaricati di raccogliere e contare le schede, e i revisori, che garantiranno la correttezza del procedimento.

Il primo risultato ufficiale sarà annunciato con la tradizionale fumata, prevista non prima delle 19. La fumata nera segnalerà che nessun candidato ha raggiunto la maggioranza richiesta, mentre la fumata bianca annuncerà al mondo l’elezione del nuovo Papa, accompagnata dal suono delle campane di San Pietro.

Un Conclave storico per numero e rappresentatività

Il Conclave 2025 si distingue per la presenza record di 133 cardinali elettori, un numero superiore al limite canonico di 120. Questo riflette la crescente globalizzazione e diversificazione della Chiesa cattolica, che oggi conta porporati provenienti da ogni continente, rappresentando 71 nazioni diverse.

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, è il porporato più anziano tra gli elettori e ha il compito di presiedere all’inizio delle operazioni. L’ultimo a prestare giuramento è stato il cardinale George Jacob Koovakad.

La Cappella Sistina: teatro di un evento unico al mondo

La Cappella Sistina, con i suoi straordinari affreschi di Michelangelo, diventa per qualche giorno il luogo più segreto e sacro del pianeta. Qui, immersi nella magnificenza artistica e spirituale, i cardinali sono chiamati a scegliere il nuovo successore di Pietro, che guiderà la Chiesa universale nei prossimi anni.

L’attesa è altissima, non solo in Vaticano ma in tutto il mondo cattolico, mentre cresce la curiosità su chi sarà il nuovo pontefice chiamato a guidare la Chiesa in un’epoca di grandi sfide e cambiamenti.