“Confessare la malattia mi ha aiutato. Vediamo chi la spunta”

“Confessare la malattia mi ha aiutato. Vediamo chi la spunta”
16 febbraio 2015

“Avere fatto quella confessione mi ha aiutata. Molti malati mi hanno scritto: grazie, ha aiutato anche me”. Lo ha dichiarato Emma Bonino in una intervista a La Repubblica in cui parla del suo tumore, la sua “bestiola” come la chiama. “Avere la consapevolezza che noi non siamo il nostro male” sono ancora le parole che riferisce Bonino “costituisce la nostra speranza e la nostra fede laica”. E aggiunge: “So che mi devo occupare di questo stronzo e basta. Io o lui, vedremo chi la spunta. Non ho paura sono ottimista”. Confida di aver ricevuto dai colleghi politici moltissimi incoraggiamenti, ho risposto a tutti: grazie, ora vedete di trovare il modo di fare una legge per il fine vita. Beh, nessuna replica, come se li avessi sterminati tutti con una Colt 45 o con il Ddt”.
Per quanto riguarda la sua candidatura al Colle ammette: “E’ dal ’99 che non penso piu’ al Quirinale. Io mi ero candidata alla luce del sole, sicura di poterlo fare senza dovermi vergognare come una ladra. Ebbi sedici voti. Mi sono sentita ripetere a piu riprese: Emma, tu sei una figura molto amata in questo Paese, un giorno o l’altro ti faranno un monumento! Avrei preferito essere amata di meno e votata di più”. E per quanto riguarda il Presidente della Repubblica osserva: “Mattarella ha una struttura giuridica molto forte, qualita che sara fondamentale per il ripristino e la difesa del diritto nel nostro Paese”. Circa lo scenario internazionale, Bonino ritiene che l’Italia dovrebbe “assumere ruoli di responsabilità non solo in chiave antiterrorista o antimmigrazione, ma a tutto campo” e che serva una politica rivolta al mondo islamico musulmano del Mediterraneo allargato che nessuno fa.

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