Consiglio europeo “discute” del tampone Italia ma Draghi tira dritto

Consiglio europeo “discute” del tampone Italia ma Draghi tira dritto
17 dicembre 2021

Per combattere il coronavirus e il diffondersi delle varianti servono “sforzi coordinati” assicurando che “qualunque restrizione sia basata su criteri obiettivi e non comprometta il funzionamento del mercato unico od ostacoli in maniera sproporzionata la libera circolazione tra gli Stati membri o i viaggi verso l’Ue”. Questa la risposta “indiretta” dei leader europei alla decisione dell’Italia (ma anche del Portogallo e della Grecia) di chiedere il tampone a chi rientra dall’estero, anche se vaccinato. Il tema è stato affrontato durante la prima sessione di lavoro del Consiglio europeo, ancora in corso a Bruxelles. La decisione italiana era stata già criticata dalla Commissione Ue e come prevedibile, il Consiglio è tornato sul tema. In particolare, riferiscono fonti presenti alla riunione, alcuni Paesi, come la Spagna, hanno chiesto conto della decisione, presa – è l’accusa – senza il necessario preavviso di 48 ore alla Commissione.

Draghi, nel corso del confronto, ha ribadito i motivi della scelta, già evidenziati ieri in Parlamento. In un Paese che ha avuto 135.000 morti e ha un alto tasso di vaccinazione (83-85%), il provvedimento, per il premier, serve a “proteggere” il Sistema sanitario nazionale e a mantenere il “vantaggio” che ha l’Italia rispetto ad alcuni vicini, in cui la variante Omicron è più diffusa. Insomma, niente marcia indietro. Nella discussione, alla fine, è emerso un “compromesso”, che richiama a una maggiore cooperazione, ma senza entrare nei casi specifici. L’Italia, naturalmente, approva, ma sottolineando che il coordinamento deve essere guidato dal “principio di massima cautela”. Nel paragrafo relativo al Covid del documento finale, viene ribadita anche che “l’importanza di un approccio coordinato sulla verifica del certificato digitale”, su cui la Commissione adotterà un atto delegato per indicare la durata della validità del Green pass. I leader dei Ventisette hanno anche “riaffermato l’importanza della vaccinazione nella lotta contro la pandemia. Attuare la vaccinazione per tutti e somministrare la terza dose e cruciale è urgente”.

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