Covid-19, Gimbe: in 50 giorni crollo ricoveri e terapie intensive

Covid-19, Gimbe: in 50 giorni crollo ricoveri e terapie intensive
28 maggio 2021

Continuano a salire i nuovi positivi, che tornano sopra quota 4mila. In aumento anche i decessi. Va meglio invece sul fronte ospedaliero dove scendono i ricoveri sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. È quanto in sintesi emerge dall’odierno bollettino del ministero della Salute sull’emergenza Coronavirus. In cifre, sono 4.147 i positivi al test in Italia nelle ultime 24 ore, ieri erano stati 3.937. Sono invece 171 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 121. I dati emergono su 243.967 tamponi molecolari e antigenici effettuati (ieri i test erano stati 260.962). Il tasso di positività è dell’1,7 %, in lieve aumento rispetto all’1,5% di ieri.

Sono 1.206 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, in calo di 72 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 38 (ieri erano stati 39). Sono invece 7.707 i pazienti ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, 411 in meno nelle ultime 24 ore. In totale i casi dall’inizio dell’epidemia sono 4.205.970, i morti 125.793. I dimessi e i guariti sono invece 3.826.984, con un incremento rispetto a ieri di 10.808, mentre gli attualmente positivi scendono a 253.193 (-6.836). In isolamento domiciliare ci sono 244.280 persone. A livello territoriale, le Regioni con il maggior numero di contagi sono la Lombardia (739), la Campania (533), la Sicilia (383) e il Lazio (361).

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Gimbe: in 50 giorni crollo ricoveri e terapie intensive

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 19-25 maggio 2021, rispetto alla precedente, un’ulteriore diminuzione di nuovi casi (30.867 contro 43.795) e decessi (1.004 contro 1.215). In calo anche i casi attualmente positivi (268.145 contro 315.308), le persone in isolamento domiciliare (258.265 contro 302.080), i ricoveri con sintomi (8.557 contro 11.539) e le terapie intensive (1.323 contro 1.689). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: Decessi: 1.004 (-17,4%); Terapia intensiva: -366 (-21,7%); Ricoverati con sintomi: -2.982 (-25,8%); Isolamento domiciliare: -43.815 (-14,5%); Nuovi casi: 30.867 (-29,5%); Casi attualmente positivi: -47.163 (-15%).

“Per la decima settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – continuano a scendere i nuovi casi settimanali, in parte per la ridotta circolazione del virus, come documenta la riduzione del rapporto postitivi/casi testati, in parte per la crescente diminuzione dell’attività di testing”. Rispetto alla settimana precedente, infatti, si registra un calo del 12,2% di persone testate (-69.010) e del 24,9% rispetto a due settimane fa (-165.241). Su tutto il territorio nazionale si confermano trend in riduzione (tabella) e in 8 Regioni (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Provincia Autonoma di Trento, Sardegna, Umbria e Veneto) l’incidenza settimanale dei casi è inferiore a 50 casi/settimana per 100.000 abitanti.

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“Il trend dei pazienti ospedalizzati – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – continua a scendere in maniera regolare con l’occupazione media nazionale che si attesta al 14% per l’area medica e al 15% per le terapie intensive: tutte le Regioni rimangono sotto le rispettive soglie di allerta del 40% e del 30%”. “Anche gli ingressi in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – continuano a diminuire: la media mobile a 7 giorni questa settimana si è ulteriormente ridotta attestandosi a 57 ingressi/die”.

“Se le curve dei ricoverati nei reparti di area medica e terapia intensiva – prosegue Cartabellotta – stanno scendendo più velocemente grazie all’effetto delle coperture vaccinali nelle classi di età più avanzate, quella delle persone in isolamento domiciliare, in media più giovani, cala più lentamente”. In dettaglio, se dal picco del 6 aprile i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 8.557 (-70,8%), e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 1.323 (-64,7%), le persone in isolamento domiciliare dal picco del 28 marzo sono passate da 540.855 a 258.265 (-52,2%).

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