Coronavirus, l’Italia torna in giallo a metà Tutte le riaperture

Coronavirus, l’Italia torna in giallo a metà Tutte le riaperture
26 aprile 2021

Sono 13.158 i nuovi casi di Sars- Cov-2 registrati in Italia e 217 i decessi. È quanto emerge dall’ultimo bollettino del ministero della Salute. Sabato, i nuovi casi sono stati 13.817, i morti 322. I tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore sono 239.482, quindi il tasso di positività sale al 5,5%. In totale i casi dall’inizio dell’epidemia sono 3.962.674, i morti 119.238. Gli attualmente positivi sono invece 461.212 (in calo di 236 rispetto a ieri) mentre i guariti e dimessi sono 3.382.224 (13.176).

Sono 2.862 i pazienti ricoveri in terapia intensiva, in calo di 32 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 114 (ieri 143). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 20.662 persone, in calo di 309 rispetto a ieri. La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore e’ la Lombardia (1.967), seguita da Campania (1.854), Puglia (1.203), Lazio (1.185) e Sicilia (1.061).

 

Le riaperture

Intanto, oggi, 26 aprile, l’Italia si prepara a tornare in giallo in 11 regioni, mentre cinque saranno ancora tinte di arancione (Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria) e una sola in rosso (Sardegna). Per più della metà del paese dunque il 26 aprile sarà il giorno delle prime riaperture, con il ritorno di bar e ristoranti all’aperto, dalle 5 alle 22, con servizio al tavolo, il via libera ai cinema e ai teatri (1.000 posti occupati all’esterno e 500 in sala e comunque non oltre il 50%) e ok agli sport di squadra sempre all’aperto ma senza uso degli spogliatoi. Per quanto riguarda le scuole, fino alla fine dell’anno scolastico, le superiori in zona rossa dovranno garantire le lezioni in presenza dal 50% al 75% e in zona arancione o gialla dal 70% al 100%.

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Resta libero l’accesso alle seconde case. Gli spostamenti tra regioni gialle saranno consentiti, mentre servirà l’autocertificazione, in attesa del green pass, che attesti la vaccinazione o la guarigione dal Covid, o la negatività a un test molecolare o antigenico rapido, per andare in regioni di colore diverso anche per turismo. Fermo restando che il coprifuoco alle 22 per ora non si tocca, in zona gialla (anche fuori regione) e in arancione (solo all’interno del Comune) ci si potrà recare “in una sola abitazione privata, una volta al giorno”, per visite ad amici e familiari, in quattro persone più un minorenne fino a 17 anni. Quindi, non soltanto al massimo in due con bambini sotto i 14 anni. Per quanto riguarda i bar e i ristoranti, in zona gialla, le consumazioni sono consentite soltanto all’aperto e non al banco al chiuso. Al tavolo saranno sedute al massimo quattro persone, salvo che siano tutte conviventi.

I controlli

Il Viminale invita a rafforzare i controlli al mattino per evitare assembramenti sui mezzi pubblici, dove comunque viene confermato un riempimento al 50 percento per bus, metro e tram, di tenere alta la guardia nei weekend e nei festivi e prefestivi, a partire, quindi, dal prossimo ponte del primo maggio, con “mirati interventi operativi in prossimità dei quadranti urbani maggiormente interessati, specie nelle grandi città”. E non solo. I controlli dovranno, in particolare, rivolgersi alle zone della movida e dei locali. E la circolare del Viminale sottolinea che “è di tutta evidenza che il superamento di alcune precedenti restrizioni o limitazioni dovrà essere attentamente monitorato” per evitare l'”aggravamento del quadro epidemiologico”.

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Il cronoprogramma

15 maggio – Riapriranno in zona gialla le piscine all’aperto e gli stabilimenti balneari. Riapriranno anche nei giorni festivi, sempre in zona gialla, i mercati e i centri commerciali.

1 giugno – In zona gialla si potranno frequentare le palestre al chiuso. Potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso. Non si esclude del tutto che la misura possa essere estesa anche per la cena. Sempre in zona gialla, dal primo giugno si potrà andare a eventi sportivi di livello agonistico negli stadi o palazzetti con presenza non superiore al 25% della capienza e comunque non più di 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Per eventi di particolare rilevanza e tenuto conto delle caratteristiche dei siti è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di spettatori. Gli stessi eventi potranno essere autorizzati anche prima dell’1 giugno. Da giugno potrebbero essere rivalutate, con una delibera, le disposizioni sul coprifuoco, che resta attualmente previsto alle 22: a seconda dei risultati dell’analisi della situazione epidemiologica, la misura potrebbe ‘slittare’ alle ore 23 o essere eliminata. Per questa data potrebbe essere perfezionata in versione digitale, sulla scia del ‘green pass’ europeo, anche la ‘certificazione verde’ in Italia per gli spostamenti tra Regioni di colore diverso. Sul certificato, già cartaceo dal 26 aprile, potrebbe quindi essere inserito un QR code, ma al progetto si sta ancora lavorando.

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15 giugno – In zona gialla riapriranno le fiere.

1 luglio – Via libera a convegni, congressi e parchi tematici di divertimento in zona gialla, oltre alle attività dedicate al benessere all’interno dei centri termali (questi ultimi invece sono sempre aperti per le cure).

 

Oggi 26 aprile in 13 città d’Italia si terranno manifestazioni delle imprese e dei liberi professionisti del settore matrimoni ed eventi per protestare contro la mancata indicazione della data di ripartenza per le feste, nonostante le sollecitazioni giunte da numerosi presidenti di Regione. Ad organizzare i flashmob nei capoluoghi di regione UNANIME – la confederazione delle associazioni di categoria del settore matrimoni ed eventi – in collaborazione con Filiera Eventi Unita, mentre per la piazza di Roma l’organizzazione è di Insieme per il Wedding. Gli operatori economici presenti nei capoluoghi di regione diversi da Roma – vestiti di nero a significare la situazione del settore, consegneranno ai presidenti un fascicolo contenente lo stato dell’arte del settore, il protocollo sanitario e le richieste – adozione del protocollo, immediata ripartenza delle attività, incremento del fondo di sostegno al settore e accelerazione nella liquidazione dei ristori.

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