Coronavirus implacabile, Italia peggio della Cina. L'”uomo di Wuhan” a Milano

20 marzo 2020

L’Italia peggio della Cina. E’ un triste primato per il nostro Paese che con 3.405 vittime da coronavirus, ha superato i 3.245 morti della grande opaese d’Oriente. Sono 427 i nuovi decessi con coronavirus registrati fino alle 18 di ieri 19 marzo, mentre sono 415 i guariti. In tutto 33.190 positivi (con un incremento rispetto a mercoledì di 4.480) di cui 14.935 in isolamento domiciliare e 2.498 terapia intensiva, pari all’8% dei contagiati. Il numero complessivo dei contagiati – che comprende anche le vittime e i guariti – ha raggiunto i 41.035. Sono gli ultimi dati diramati dalla Protezione civile, attraverso il suo quotidiano bollettino. 

LOMBARDIA

Intanto, dalla Lombardia, il governatore lancia l’allarme: “Ci sono rimasti pochissimi posti in terapia intensiva negli ospedali lombardi. Siamo quasi alla fine – dice Attilio Fontana -. Stiamo continuando ad aprire i posti di terapia intensiva, ma ci mancano i respiratori”. Il governatore leghista al consueto punto con la stampa si presenta con al suo finaco il vicepresidente della Cri cinese, Sun Shuopeng. “Colui che ha gestito quanto accaduto a Wuhan in maniera diretta – sottolinea Fontana – è stupito della troppa gente nelle strade”, troppa gente ad usare il trasporto pubblico “e poca gente con le mascherine”. “I suoi primi consigli – aggiunge – sono che le misure sono troppo poco rigide”. Il governatore ribadisce: “Bisognerà chiedere al nostro governo che vengano emessi provvedimenti piu’ rigorosi di quanto non sia stato fatto”. 

Lo stesso concetto è ripetuto da Sin Shuopeng: “Bisogna fare in fretta, bisogna fermare tutte le attività economiche e fermare la mobilità. Le persone devono stare a casa in quarantena e devono essere preparati”. “Tutti sono coinvolti nella lotta al Covid-19, non solo il governo, non solo il personale medico. Tutti i cittadini devono essere coinvolti e seguire le misure di contenimento”, aggiunge. Poi, il vicepresidente della Cri cinese, sottolinea: “La vita è la cosa più importante. Non c’è una seconda scelta di fronte alla vita”. Tutti devono “essere coscienti che se vengono aumentate le misure di quarantena diventa piu’ facile combattere la malattia”, esorta. Shuopeng inoltre fa presente che nella citta’ di Wuhan “dopo un mese di quarantena abbiamo potuto realizzare l’ospedalizzazione di tutte le persone che ne hanno avuto bisogno, mentre in Italia purtroppo le policies non sono cosi’ strette”.

Leggi anche:
La questione delle classi scolastiche italiane: integrazione o separazione?

Poi, la carenza di attrezzature sanitarie. Il governatore della Lombardia, fa sapere che “c’è un impegno che si è assunto il nuovo commissario Arcuri che entro lunedì dovrebbe farci avere 140 respiratori. Uso il condizionale perché per ora non sono arrivati”. Mentre per oggi, “dovrebbero arrivarcene una quarantina reperiti sul mercato internazionale”. Poi c’è tutta la questione mascherine. “Abbiamo fatto un contratto, con la Giordania per aggiudicarci 4 milioni di mascherine. Ma è un mondo di squali – continua Fontana – non pensavo fosse così. Noi abbiamo bisogno, tutti i giorni, di oltre 300mila mascherine al giorno”. Poi un appello. “A tutti i medici andati in pensione, con specialità in rianimazione, e a tutti i giovani giunti alla specializzazione: vengano qui a darci una mano”.

Fontata non usa mezzi termini. “Basta corsetta al parco, basta biciclettate, ho chiesto intervento dell’esercito per far ridurre ulteriormente le uscite. Bisogna rimanere a casa, anche la spesa va fatta una volta a settimana, non tre al giorno”. E queste, in sostanza, solo le richieste che il governatore della Lombardia rivolge al premier. “Conte mi ha detto che si riserverà di valutare. Con il governo – aggiunge Fontana – c’è un rapporto costante e continuo, nulla da contestare. Purtroppo però i numeri nella mia regione stanno andando malissimo”. Il bilancio sul coronavirus in Lombardia, lo fa l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. E parla di 19.884, 2.171 in più rispetto a mercoledì, di positivi al virus, “un dato significativamente alto”. I nuovi contagi sono 634. I ricoverati sono 7387 con una crescita molto più bassa, solo 182 in più, i ricoverati in terapia intensiva sono 1006, 82 in più. Salgono a 2.168 le vittime da coronavirus in Lombardia, sono 209 i morti nelle ultime 24 ore. A Milano ci sono 3.278 positivi al coronavirus 635 più di ieri. “E questo è un dato che ci preoccupa”. Poi Gallera avverte: “Non abbiamo più posti letto in molti presidi”, aggiungendo allo stesso tempo che “sabato pomeriggio arriveranno a Milano 65 tra medici e infermieri cubani che hanno combattuto l’ebola e sono quindi esperti nel trattamento di malattie virali”.

VENETO

Leggi anche:
Cinque giornalisti indipendenti arrestati in Russia in 24 ore

Il Veneto si prepara al peggio. Con 711 ricoverati, 209 dei quali in terapia intensiva e 115 morti, il governatore Luca Zaia parla di bollettino di guerra. “Questo è un bollettino di guerra, perché non avrei mai pensato nella storia di un amministratore che si dovesse leggere ogni giorno il numero dei morti e capite bene che 115 morti non sono i morti di una semplice influenza”, afferma il governatore veneto. “Le terapie intensive le abbiamo allestite. Siamo pronti all’onda d’urto, siamo pronti alla grande onda. È chiaro che se i veneti ci danno una mano, magari possiamo affrontare quest’onda con un surf”. Intanto, l’ospedale di Schiavonia (frazione di Monselice), in provincia di Padova, che ha visto il primo decesso per Covid-19 in Veneto il 22 febbraio (l’anziano di Vo’ Adriano Trevisan) ed è poi rimasto in quarantena fino ai primi di marzo, si trasfomerà in un “Covid Hospital”. Il direttore sanitario dell’Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta: “Prepararsi al peggio, in maniera che il peggio non ci travolga. L’ospedale di Monselice, ha questo significato”. Una decisione che ha sollevato le preoccupazioni dei residenti della Bassa Padovana, che temono di rimanere sprovvisti dei servizi per le altre attività sanitarie nella loro zona.

CAMPANIA

Sono 749 le persone contagiate da coronavirus in Campania. L’Unità di Crisi della Regione ha comunicato che nella serata di ieri sono stati esaminati presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno di Napoli 182 tamponi di cui 26 risultati positivi; presso il centro di riferimento dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno 48 tamponi di cui 4 risultati positivi; presso il centro di riferimento dell’ospedale San Paolo di Napoli 39 tamponi di cui 9 risultati positivi; presso il centro di riferimento della Federico II di Napoli 48 tamponi di cui 4 risultati positivi; presso il centro di riferimento dell’Ospedale Sant’Anna di Caserta 61 tamponi dei quali nessuno risultato positivo; presso il centro di riferimento dell’ospedale Moscati di Avellino 40 tamponi di cui 8 positivi. Anche per questi 51 si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. I pazienti risultati positivi oggi sono 108, i totali positivi in Campania sono dunque 749.

Leggi anche:
Test psicoattitudinali per aspiranti magistrati: una svolta controversa

GOVERNO

“Nelle prossime 24-48 ore sono possibili” ulteriori restrizioni per frenare il contagio da coronavirus, annuncia il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia. “Il presidente del Consiglio sta facendo le sue valutazioni” e potrebbero esserci novità “entro questo fine settimana, ribadisce, mettendo i evidenza che i punti in discussione sono “i parchi, i bar” e “Conte dovrà valutare nelle prossime ore”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti