Coronavirus, oltre mille contagi e 29 decessi. Iss: l’effetto delle misure si vedrà tra 8-10 giorni

Coronavirus, oltre mille contagi e 29 decessi. Iss: l’effetto delle misure si vedrà tra 8-10 giorni
1 marzo 2020

Le persone contagiate dal coronavirus in Italia superano quota mille e arrivano a 1049; i decessi sono 29 e 50 i guariti. Arriva puntuale il bilancio giornaliero del capo della Protezione civile Angelo Borrelli. In dettaglio, dei 1049 contagiati, il 52% è in isolamento domiciliare, “sono persone che non hanno sintomi o hanno sintomi talmente lievi da non richiedere ricovero”, spiega. I ricoverati con sintomi sono 401, il 38% dei colpiti dal coronavirus, e 105 persone, il 10%, sono in terapia intensiva. “Registriamo 8 decessi nella giornata di oggi (ieri, ndr) di persone che erano positive al coronavirus, persone anziane, 6 in Lombardia e 2 in Emilia Romagna. Abbiamo 4 guariti, è un dato positivo, sono della Liguria”. “Il totale della distribuzione del numero nelle tre Regioni più importanti delle persone contagiate è di 552 nella Lombardia, il 52%; 189 in Veneto, il 18%; e 213 in Emilia Romagna, il 20% del totale. Sui tamponi effettuati siamo arrivati a oltre 18.500”, conclude Borrelli.

PIEMONTE

Anche il Piemonte riparte e ritorna gradualmente alla normalità. Lo ha deciso il Presidente del Consiglio dei Ministri, seppur con una serie di indicazioni operative che saranno rese note nel decreto del Governo che verrà pubblicato domani sulla Gazzetta Ufficiale: da lunedì riapriranno musei, cinema, piscine, attività sportive e si potranno nuovamente svolgere eventi e manifestazioni. A comunicarlo è stato il presidente della Regione Alberto Cirio nel corso di una conferenza stampa svoltasi questo pomeriggio nella sede dell`Unità di crisi istituita presso la sede della Protezione civile a Torino.

Secondo quanto disposto dal Governo, anche le scuole avrebbero dovuto riaprire lunedì. Ma il presidente della Regione Piemonte, per maggiore precauzione, ha adottato invece una misura diversa e autonoma di concerto con l`Ufficio scolastico regionale, sentiti anche il presidente del Consiglio e il Ministro della Salute: lunedì e martedì riapriranno gli edifici scolastici solo per il personale in modo da consentire un`azione straordinaria di igienizzazione delle aule e degli ambienti disposta dal Presidente per tutte le scuole piemontesi. Da mercoledì riprenderanno regolarmente anche le lezioni con gli studenti. Cirio ha precisato di aver assunto questa decisione innanzitutto perché scuole igienizzate vuole dire scuole più sicure, ed è un`esigenza che oggi più che mai risulta prioritaria. Le giornate dedicate all`igienizzazione, ha aggiunto ancora il governatore, serviranno anche come misura precauzionale per avere due giorni in più per valutare intanto l`evoluzione dei contagi nelle aree del Piemonte confinanti con le zone focolaio della Lombardia e della Liguria. La Protezione civile regionale si metterà a disposizione delle scuole che incontreranno difficoltà nello svolgimento operativo di queste disposizioni, per le quali la Regione ha previsto anche delle risorse.

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LOMBARDIA

In Lombardia salgono a 615 le positività al Coronavirus, su un totale di 5723 tamponi effettuati dall’inizio dell’emergenza. Si tratta di “circa il 12%” di positività, ha spiegato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. In terapia intensiva si trovano 80 pazienti, i dimessi sono 60. I decessi sono saliti a 23, contro i 17 di ieri. Gallera ha ribadito che sono tendenzialmente “persone particolarmente anziane con patologie già presenti e un quadro clinico compromesso”. Un dato in calo è rappresentato dagli accessi giornalieri negli ospedali. Gallera ha spiegato che ieri sono stati 28, il giorno prima 39 contro i 44 di giovedì.

VENETO

Salgono a 196 i casi di coronavirus in Veneto. Lo riferisce il bollettino della Regione Veneto. Sono 78 a Vo’ Euganeo, 5 a Mirano nel Veneziano, 15 a Venezia (centro storico), 10 a Limena (Padova), 35 a Treviso, 3 a Vicenza, 1 a Codogno, 49 casi sono in assegnazione epidemiologica in corso. Sono 5 i casi che si aggiungono ai 191 di ieri mattina. Confermata la chiusura delle scuole fino all’8 marzo in Veneto. Il governatore Luca Zaia avrebbe anche chiesto lo sblocco della zona rossa di Vo’ Euganeo e posto la questione delle difficoltà di applicazione negli esercizi commerciali e nei pubblici esercizi della norma sul droplets, cioè la distanza minima fra clienti ed avventori. La misura sul droplets era stata ritenuta dal Comitato tecnico-scientifico istituito da palazzo Chigi come indispensabile per evitare i contagi fra persone. In relazione a questo, il governatore Zaia – si apprende – ha chiesto che le circolari esplicative vengano emesse direttamente dai ministeri interessati, sentito il board scientifico, per evitare interpretazioni a macchia di leopardo fra le Regioni. Zaia ha infine contestato la volontà di mantenere chiusi i luoghi di culto.

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EMILIA ROMAGNA

Salgono a 217 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna sulla base di oltre 1.500 test effettuati: si tratta di 138 casi a Piacenza, 35 a Parma, 22 a Modena, 15 a Rimini, 4 a Reggio Emilia, 2 a Bologna, 1 a Ravenna. Lo riferisce la Regione Emilia Romagna. La maggioranza delle persone continua a presentare sintomi modesti e più della metà – 116 – sta seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, senza bisogno di ricovero in ospedale. Sono 19 i pazienti asintomatici. I ricoverati – secondo l`aggiornamento di ieri alle ore 16 – sono 86, cui vanno aggiunti 11 pazienti in terapia intensiva. Purtroppo vanno registrati altri 2 decessi che portano a 4 il numero totale. Si tratta di pazienti ultraottantenni. I decessi sono avvenuti nell`ospedale di Parma e in quello di Piacenza. A Parma si tratta di una signora di 81 anni e a Piacenza di un paziente lombardo di 83 anni. Rispetto a stamattina, quando i casi positivi erano 189, ci sono dunque 28 casi in più, di cui 19 a Piacenza, 3 a Modena, 6 a Rimini. Resta invariata la situazione a Parma, Bologna, Ravenna, Reggio Emilia. Va sempre tenuto presente che questi dati si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi.

LIGURIA

Sono 46 casi i casi di positività al Coronavirus in Liguria. E’ il dato aggiornato oggi dalla Regione: di questi, 24 sono già ripartiti nella notte per il Piemonte e facevano parte del gruppo di turisti degli alberghi di Alassio. I tamponi in corso sono 7. Nel frattempo ad Imperia si registra un primo caso per la provincia del ponente ligure. “E’ una persona in sorveglianza attiva in Liguria fin dal suo arrivo – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – con diligente autodenuncia della stessa. E’ chiusa in casa, dove sta facendo il decorso della sua malattia. Proviene da un’area di contagio lombarda, uno dei dieci comuni della zona rossa. E’ una storia nota e sotto controllo che non desta preoccupazione” ha concluso Toti.

TOLTE RESTRIZIONI FVG

Da lunedì in Friuli Venezia Giulia non saranno più in vigore le misure restrittive maggiormente stringenti finora adottate. Il Governo infatti, nel provvedimento che sarà emanato nelle prossime ore, ha deciso di inserire la regione tra quelle non sottoposte alle limitazioni più severe (previste invece per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna). Lo hanno reso noto il governatore e il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia a margine della videoconferenza tra Regioni e Governo.

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ISTITUTO SUPERIORE SANITA’

“L’effetto delle misure adottate la scorsa settimana ci attendiamo che non possa avvenire prima di 8-10 giorni: ci vogliono 13-14 giorni per capire l’effetto e il tempo è esattamente dato dal tempo di incubazione”. Lo ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante il punto stampa alla Protezione civile. “Quindi i casi che oggi individuiamo e segnaliamo sono casi che molto verosimilmente nella stragrande maggioranza hanno contratto l’infezione prima che adottassimo queste misure. Bisogna capire l’andamento della situazione prima di fare scelte o adottare misure che si basino sulla comprensione del fenomeno”, ha concluso Brusaferro.

STOP EVENTI IN TRE REGIONI

In Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna “sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose”: lo si legge nell’ultima bozza del Dpcm che il Governo si appresta a varare per l’emergenza del Coronavirus.

CRISI ECONOMICA

Il Governo sta lavorando a un secondo decreto legge con il quale adotterà misure a sostegno dell`economia reale che potranno avvalersi di risorse di finanza pubblica aggiuntive. Lo riferiscono fonti Mef, puntualizzando che “per poter operare in questa direzione, il Governo necessita dell`autorizzazione del Parlamento, ai sensi della legge 243/2012 che dà attuazione all`art. 81 della Costituzione” e che “questa procedura verrà proposta nella settimana entrante, in modo da poter adottare il secondo decreto subito dopo”.

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