Corruzione elettorale, 44 rinvii a giudizio a Messina. A processo anche Genovese e Rinaldi

Corruzione elettorale, 44 rinvii a giudizio a Messina. A processo anche Genovese e Rinaldi
9 novembre 2016

Dopo tre giorni si e’ conclusa con 44 rinvii a giudizio a Messina l’udienza preliminare dell’operazione “Matassa” l’inchiesta sulle infiltrazioni nelle attivita’ economiche e nella politica. A processo anche il parlamentare Francantonio Genovese (foto, sx) ex Pd transitato in FI, e il deputato regionale Francesco Rinaldi (foto)per la parte dell’inchiesta che si occupa delle ultime campagne elettorali per le elezioni regionali del 2012 e quelle politiche ed amministrative del 2013. La decisione e’ del gup Maria Vermiglio che ha rinviato tutti a giudizio all’8 febbraio davanti alla seconda sezione penale del tribunale. A Genovese, Rinaldi, all’ex consigliere comunale Paolo David, a Baldassarre Giunti, Giuseppe e Cristina Picarella, gestore di strutture sanitarie, e all’imprenditore Paolo Siracusano, l’accusa contesta l’associazione “allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di corruzione elettorale”. In particolare attraverso un sistema clientelare avrebbero “ostacolato il libero esercizio del diritto di voto agli elettori” in occasione delle elezioni regionali del 2012, delle politiche del 2013 e delle elezioni amministrative del giugno 2013, in cambio di somme di denaro, generi alimentari, assunzioni presso strutture sanitarie, agevolazioni per il disbrigo di pratiche burocratiche.

Al centro dell’udienza preliminare, l’indagine sfociata nel blitz della Squadra mobile dello scorso maggio e condotta dai sostituti procuratori della Dda Liliana Todaro e Maria Pellegrino. Complessivamente gli indagati erano 50 ma in 6 sono stati ammessi al rito abbreviato e per loro e’ stata fissata un’altra udienza a dicembre. Intanto, la Sesta Sezione della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dalla difesa del parlamentare Genovese, ha annullato con rinvio l’ordinanza emessa dal Tribunale del riesame di Messina lo scorso 7 luglio, con cui era stato confermato l’obbligo di dimora nella citta’ dello Stretto. Genovese e’ al centro del processo “Corsi d’oro 2”, sulla formazione professionale. “Dopo l’annullamento disposto dalla Seconda Sezione della Cassazione in data 29 aprile 2016, l’annosa vicenda cautelare, che vede ancora sottoposto a misura Genovese, registra una nuova pronuncia favorevole – commenta l’avvocato Nino Favazzo- mi attendo che il Tribunale, dopo la nuova pronuncia della Suprema Corte, seppur tardivamente, prenda atto della insussistenza delle esigenze cautelari e, senza ulteriori indugi, revochi una misura che, sin dalla applicazione, si e’ segnalata solo per essere inutilmente afflittiva. Confido che il Tribunale – conclude il legale – vorra’ riportare la vicenda cautelare entro irrinunciabile confini di legittimita’, facendo giustizia di un evidente errore, in cui si e’ fin qui incorsi”.

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