Covid-19, crescono vittime e terapie intensive. Ultima settimana in zona bianca

Covid-19, crescono vittime e terapie intensive. Ultima settimana in zona bianca
17 agosto 2021

Un netto aumento dei nuovi casi, ma a fronte di un numero più che triplicato di tamponi tant’è che il tasso di positività crolla. Crescono anche i decessi, il cui dato è però influenzato da diversi recuperi da parte delle Regioni, e continua l’aumento della pressione ospedaliera, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive, dove sono ben 49 gli ingressi giornalieri. In estrema sintesi è quanto emerge dall’odierno bollettino sull’emergenza coronavirus in Italia. Un Paese che, molto probabilmente, sta vivendo l’ultima settimana in zona bianca e da lunedì prossimo i colori delle regioni potrebbero cambiare.

La Sicilia è a un passo dalla zona gialla: incidenza e tasso di occupazione dei reparti ordinari sono già oltre la soglia massima e le terapie intensive sfiorano il parametro limite. In cifre, è di 5.273 nuovi contagiati e 54 morti il bilancio delle ultime 24 ore. Ieri sono stati 3.674 i nuovi casi e 24 le vittime. Sono stati processati 238.073 tamponi (ieri 74.021.), il tasso di positività scende al 2,2 per cento (ieri 4,9%). Sono 423 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in aumento di 19 unità rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.472, con un incremento di 138 persone rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore, i guariti sono 4.794.

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Agenas: sale tasso occupazione terapie intensive

Sale, pur rimanendo ampiamente sotto la soglia critica, il tasso di occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid. Lo evidenzia il report di Agenas-Agenzia per i servizi sanitari regionali, secondo cui la media nazionale cresce di un punto percentuale attestandosi al 5% rispetto alla settimana precedente. La soglia critica rimane fissata al 10%. Per quanto riguarda i ricoveri ordinari – per i quali la soglia critica è fissata al 15% – il dato nazionale è stabile al 6%.

In entrambi i casi si registrano però con situazioni diverse fra regioni: in Sicilia, ad esempio, il tasso di occupazione di aree non critiche è al 16%, oltre la soglia stabilita, con il rischio quindi di cambio colore ma l’occupazione delle terapie intensive è stabile al 9%. In Sardegna situazione delicata per le terapie intensive, occupate all’11%, ma i ricoveri ordinari sono al 9%. Situazioni analoghe in Calabria – 14% nei ricoveri ordinari ma 4% nelle terapie intensive – Basilicata – 10% per i ricoveri ordinari e 2% per le terapie intensive – Campania e Lazio fanno registrare 8% per i ricoveri ordinari ma se la prima è stabile al 3% nelle intensive, la seconda registra per queste un 7% di occupazione.

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