Gimbe: crollano prime dosi, 2,7 milioni over 50 da vaccinare

Gimbe: crollano prime dosi, 2,7 milioni over 50 da vaccinare
11 novembre 2021

Crollano le prime dosi del vaccino anti-Covid del 75% in tre settimane, restano ancora 2,7 milioni di over 50 da vaccinare; le terze dosi non decollano. “Serve un cambio di marcia per contenere la quarta ondata”. E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. Il monitoraggio rivela inoltre, per la quarta settimana consecutiva, forniture di vaccini al palo. Le somministrazioni giornaliere scendono a 170mila e i nuovi vaccinati crollano a quota 108mila. Al 10 novembre – informa la Fondazione Gimbe – risultano consegnate 99.901.969 dosi: in assenza di nuove forniture per la quarta settimana consecutiva si riducono le scorte di vaccini a mRNA, che si attestano a quota 8,8 milioni di dosi.

Sempre al 10 novembre (aggiornamento ore 6.11) il 79% della popolazione (n. 46.784.051) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+127.761 rispetto alla settimana precedente) e il 76,4% (n. 45.243.732) ha completato il ciclo vaccinale (+379.124 rispetto alla settimana precedente). In lieve calo (-4,8%) nell’ultima settimana il numero totale di somministrazioni (n.1.025.882), con una media mobile a 7 giorni di 169.844 somministrazioni/die. Dopo aver sfiorato quota 440 mila nella settimana 11-17 ottobre, in tre settimane il numero dei nuovi vaccinati è crollato del 75,4%: dei 108.497 nuovi vaccinati nella settimana 1-7 novembre il 72,2% appartiene a fasce anagrafiche che includono persone in età lavorativa. Rispetto alle persone ancora da vaccinare preoccupano sia i quasi 2,7 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, sia gli oltre 1,2 milioni nella fascia 12-19 che influiscono negativamente sulla sicurezza negli ambienti scolastici. Le coperture vaccinali con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce di età: dal 97,1% degli over 80 al 74% della fascia 12-19 e, rispetto alla settimana precedente, gli incrementi sono sempre più modesti.

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L’efficacia del vaccino sulla malattia grave si conferma molto elevata e l’incidenza di diagnosi, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi è nettamente inferiore nelle persone vaccinate con ciclo completo, in tutte le fasce di età, rispetto ai non vaccinati. Tuttavia, in particolare negli over 60, l’efficacia nei confronti della malattia grave è in lieve ma progressiva diminuzione, soprattutto da quando la variante delta è diventata prevalente. Secondo l`ultimo report della Sorveglianza integrata COVID-19 dell`Istituto Superiore di Sanità, per il ricovero in terapia intensiva l`efficacia nel periodo 5 luglio-31 ottobre si attesta al 90% negli over 80 e al 94,8% nella fascia 60-79 anni, mentre per i ricoveri in area medica all’88,8% negli over 80 e al 91,5% nella fascia 60-79 anni. “Nel ribadire l`inutilità di dosare gli anticorpi circolanti per il processo decisionale vaccinale – commenta Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe – questi dati confermano le indicazioni alla dose booster per le categorie a rischio identificate dal Ministero della Salute e la necessità di accelerarne la somministrazione”.

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