Crisi, gli italiani tagliano viaggi e vacanze. Soffre anche il guardaroba

Crisi, gli italiani tagliano viaggi e vacanze. Soffre anche il guardaroba
2 novembre 2014

Gli italiani hanno tagliato, causa crisi, soprattutto le spese per lo svago. Viaggi e vacanze sono stati ridotti negli ultimi anni dal 60%, contro il 6% che li ha incrementati; nel 2014 il saldo negativo è di 54 punti percentuali, stabile rispetto ai 55 del 2013. Il 34% ha tenuto costanti i consumi di viaggi e vacanze. Il 59% per cento dichiara di aver ridotto la propria frequenza nei ristoranti, bar e pizzerie negli ultimi 2-3 anni, solo il 4% dichiara di averla incrementata e il 37% di averla tenuta costante: il saldo negativo tra chi ha incrementato e chi ha ridotto è di 55 punti percentuali (l’anno scorso era -61).

E’ quanto emerge dalla ricerca Acri-Ipsos sul risparmio. Cinema, teatro e concerti registrano una contrazione presso il 55% degli italiani, solo il 4% ne ha incrementato la fruizione; il 41% è stabile. Il saldo è negativo di 51 punti percentuali (un anno fa era negativo per 53 punti). A queste tipologie di consumo deve essere affiancata quella relativa a vestiario, abbigliamento e accessori, che registra una riduzione presso il 52% degli italiani, un incremento presso il 7%, mentre il 41% dichiara di non averlo modificato. Ciò genera un saldo negativo di 45 punti, sempre drammatico ma lievemente inferiore a quello del 2013 (47 punti percentuali).

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Ci sono poi degli ambiti ove, pur essendo la maggior parte dei consumatori stabili, nel senso che per questi soggetti i consumi non sono stati né ridotti né incrementati, il saldo tra coloro che li hanno ridotti rispetto a quelli che li hanno incrementati è fortemente negativo. In particolare registriamo saldi negativi di: 28 punti percentuali nella cura della persona (era negativo di 30 punti percentuali nel 2013), 25 nei giochi e nelle lotterie (era negativo di 31 punti nel 2013), 28 punti nel settore di libri, giornali e riviste. Infine si registrano settori che, pur avendo subito un calo rispetto a 2-3 anni fa, evidenziano saldi meno drammatici tra chi ha ridotto i consumi e chi li ha aumentati.

I prodotti alimentari e per la casa, elettronica ed elettrodomestici, registrano un saldo negativo di 18 punti percentuali (stabile per i prodotti alimentari e per la casa rispetto al 2013, in lieve miglioramento per elettronica ed elettrodomestici, era in negativo di 20 punti nel 2013). Telefono e telefonia hanno un saldo negativo di soli 7 punti percentuali, in miglioramento rispetto al -13 del 2013. Le spese per auto, moto e spostamenti hanno un saldo di negativo di 22 punti (era -16 nel 2013), forse anche legato al minore costo dei carburanti e al minore tasso di turnover del parco autoveicoli presso le famiglie italiane.

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