Crocetta nel mirino dell’Ars: la Sicilia troppo indebitata. FI rilancia: manovra correttiva da 113 milioni di euro

Crocetta nel mirino dell’Ars: la Sicilia troppo indebitata. FI rilancia: manovra correttiva da 113 milioni di euro
4 agosto 2015

La Regione siciliana e’ troppo indebitata, in forte difficolta’ nel sostenere il debito nel medio e lungo periodo, gli uffici dell’Ars dunque segnalano “l’opportunita’ che il governo riferisca in commissione bilancio sulle misure da adottare per superare tali criticita’”. E’ quanto si legge in una relazione degli uffici dell’Ars che accompagna il rendiconto della Regione per il 2014, all’esame dell’Aula nei prossimi giorni. “Il notevole incremento di mutui e prestiti obbligazionari -scrivono gli uffici- unitamente al ricorso ad anticipazioni di liquidita’, sotto il profilo finanziario e patrimoniale crea un problema di sostenibilita’ del debito nel medio e lungo periodo. Nella stessa direzione vanno adeguatamente considerate le criticita’ piu’ volte segnalate dalla Corte dei Conti sulla modalita’ di stima e di inventario e per azioni, beni mobili e immobili, beni e oggetti d’arte. Al riguardo, si segnala pertanto l’opportunita’ che il governo riferisca in commissione in ordine a misure da adottare per superare tali criticita’”.

Tutta musica per le orecchie dell’opposizione che parla di una Regione che si e’ in tre anni progressivamente impoverita, dove a fronte di una diminuzione delle entrate si e’ registrato un deciso incremento delle spese, e dove al deterioramento dei residui attivi, di cui la Corte dei Conti ha imposto un rapido accertamento, si e’ sovrapposto l’aumento di quelli passivi. “Emerge -afferma il capogruppo Fi all’Ars, Marco Falcone – una situazione preoccupante del conto patrimoniale della Regione che riguarda beni mobili, immobili e partecipazioni, fino al 2013 ammontava a 2 miliardi e 254 milioni, da quest’anno non solo c’e’ un’inversione di tendenza, ma per la prima volta a causa degli indebitamenti costanti, registriamo 809 milioni di euro di passivita’. Nel 2013 -prosegue Falcone- si registrano entrate per 19 miliardi circa, mentre nel 2014 abbiamo 17 miliardi e 683 milioni, circa un miliardo in meno in tutto. L’avanzo di amministrazione tra trasferimenti in conto capitale, fondi Ue e ministeriali, cala da 8 miliardi e 448 milioni, a sei miliardi circa. Si evince dunque molto chiaramente – conclude Falcone- un effettivo impoverimento che attesta l’incapacita’ della Regione a fronteggiare i propri debiti, dunque tecnicamente in disavanzo, altro che risparmio di tre miliardi, come afferma Crocetta, i conti evidenziano che oggettivamente non e’ cosi'”.

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In soldoni, per il capogruppo azzurro “occorre fare subito una manovra correttiva da 113 milioni di euro per modificare le poste del bilancio di previsione in base all’accertamento effettuato con il rendiconto del 2014. Si tratta di una manovra necessaria, altrimenti il bilancio di previsione registra un ammanco.”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, in una conferenza stampa sul rendiconto della Regione per l’esercizio finanziario del 2014 che l’Ars andra’ ad esaminare nei prossimi giorni. Secondo il capogruppo azzurro “i conti attestano che la Sicilia e’ in default tecnico e che negli ultimi tre anni e’ andata progressivamente impoverendosi”. Per Falcone, “subito dopo l’approvazione del rendiconto del 2014 occorre fare una manovra correttiva relativamente alle previsioni del disavanzo di amministrazione: il disavanzo del 2014 era previsto in 1 miliardo e 755 milioni, mentre quello realizzato e’ di 1 miliardo e 868 milioni, con una differenza non certificata di 113 milioni. Piu’ grave – ha proseguito Falcone – il divario tra il disavanzo realizzato nel 2014, appunto di 1 miliardo e 868 milioni e quello iscritto in via presuntiva nel bilancio di previsione 2015, di soli 585 milioni di euro, con un differenziale da coprire di 1 miliardo e 283 milioni”.

 

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