Cucina robotica, un nuovo futuro per il fast food

3 agosto 2021

Arriva un ordine di pasta e il braccio robotico entra in azione al ristorante Roboeatz di Riga, in Lettonia. Dopo cinque minuti, il piatto bollente è pronto per essere servito. Il locale fondato nel gennaio 2018 mira a rivoluzionare l’industria del fast food. I clienti ordino tramite app e pagano in anticipo; possano osservare il robot al lavoro mentre aspettano. C’è una zona per sedersi e consumare ma la maggior parte preferisce il take away. Anche in Lettonia serve il certificato di vaccinazione contro il Covid per mangiare al chiuso. “Ci sono voluti circa tre anni per arrivare a quello che abbiamo ora – spiega Konstantins Korcjomkins, fondatore di Roboeatz – il robot, la versione attuale che abbiamo, è completamente autonomo può cucinare, servire, prendere ordini, lavare da solo. Quindi, fondamentalmente la nostra è una cucina robotica completamente autonoma”.

“Con questo sistema possiamo sostituire almeno tre persone, nel migliore scenario anche cinque lavoratori in cucina”. Un risparmio, stima, di almeno 200.000 euro all’anno, pur sottolineando che questi robot, a suo giudizio, svolgeranno solo quei lavori sottopagati che la maggior parte della gente in Lettonia già non vuole fare. “È un’esperienza molto interessante. Non mi aspettavo che il cibo di un fast food preparato da robot potesse avere un sapore così buono – racconta Iveta Ratinika, una cliente – è un’idea molto contemporanea, specialmente in questi tempi di Covid. Secondo me è più sicuro se un robot cucina un pasto al posto dei dipendenti ed è anche più interessante”. I suoi creatori dicono che può essere programmato per cucinare centinaia di ricette. La sfida non è lui, quanto progettare e inventare un’intera cucina intorno al robot, con tutti gli ingredienti, le spezie, le salse e le pentole varie per bollire e friggere.

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