“Da Mara Venier non ci andiamo più”: SALTA UNA PUNTATA INTERA | Allarme rosso a Rai 1
Mara Venier - (video) - IlFogliettone.it
Per la popolare conduttrice è una doccia fredda, un appuntamento annuale molto atteso e al quale era molto legata
Nonostante il Festival di Sanremo 2026 sia ancora lontano, si cominciano a delineare i primi retroscena che potrebbero incidere sulla storica copertura televisiva dell’evento. Secondo quanto rivelato dal giornalista Luca Dondoni nel suo podcast Pezzi di Musica, lo speciale sanremese di Domenica In, condotto da Mara Venier, sarebbe in forte dubbio per la prossima stagione. Una notizia che ha subito fatto rumore, considerando che quella puntata rappresenta da anni uno degli appuntamenti più seguiti e attesi della settimana sanremese su Rai Uno.
Nel corso del suo podcast, Dondoni ha lanciato la “bomba” con un’espressione netta: “Ora in esclusiva vi dico che quella trasmissione è in forte dubbio“. Nessuna esitazione nel mettere in discussione un format ormai consolidato, capace di attrarre milioni di spettatori grazie alla formula collaudata di interviste e performance degli artisti in gara. La notizia, non ancora confermata dai vertici Rai, ha già iniziato a circolare con insistenza sul web e sulle principali testate di spettacolo.
A sorprendere, però, è la motivazione che starebbe dietro all’eventuale cancellazione. Secondo quanto affermato da Dondoni, non si tratterebbe di una scelta editoriale da parte della Rai, bensì di una frizione economica con una delle principali case discografiche italiane. Quest’ultima, infatti, non sarebbe più disposta a sostenere i costi della permanenza a Sanremo di un giorno in più per consentire ai propri artisti di partecipare alla trasmissione domenicale.
Nel dettaglio, la casa discografica in questione – la cui identità non è stata rivelata – avrebbe espresso chiaramente la propria contrarietà a sostenere un ulteriore giorno di permanenza nella cittadina ligure. Una presenza che, secondo i suoi rappresentanti, non verrebbe rimborsata dalla Rai, trasformandosi così in un costo diretto senza ritorni economici certi. Una posizione rigida, che rischia di mettere in seria difficoltà la produzione dello speciale.
Segnali già evidenti nell’edizione 2025
Il malumore, come sottolineato dallo stesso Dondoni, era già emerso nell’ultima edizione del Festival. Alcuni artisti, infatti, avevano disertato la puntata sanremese di Domenica In, adducendo motivazioni diverse, ma che ora appaiono più come scuse di facciata per mascherare una presa di posizione economica. La tensione tra le case discografiche e la produzione televisiva sembrerebbe dunque un nodo ancora irrisolto, che potrebbe esplodere del tutto nel 2026.
In tutto questo, Mara Venier si ritroverebbe al centro di un dilemma professionale e personale. Storica padrona di casa del contenitore domenicale, ha sempre accolto gli artisti con calore e spontaneità, rendendo quello speciale una vera e propria celebrazione del Festival. La possibilità che venga tagliato rappresenterebbe un colpo duro alla sua conduzione, soprattutto considerando che nella prossima stagione non dovrebbe essere affiancata da Nek, come accaduto nel 2025.
Interventi possibili ma complessi
Cosa potrebbe fare la Rai per evitare il tracollo dello speciale? Secondo Dondoni, un’ipotesi sarebbe quella di aumentare i rimborsi agli artisti e alle case discografiche. Tuttavia, anche qualora l’azienda decidesse di aprire il portafogli, non è detto che ciò basti. “Potrebbero aumentare i rimborsi del Festival per aggirare il problema…Ma di quanto sarà necessario aumentarli?“, si chiede il giornalista, evidenziando l’incertezza della soluzione.
In attesa di conferme ufficiali da parte della Rai, resta il sospetto che dietro le quinte si stia consumando una silenziosa battaglia tra interessi economici e esigenze editoriali. L’eventuale assenza dello speciale sanremese da Domenica In non sarebbe solo una perdita per il pubblico affezionato, ma segnerebbe anche una frattura nel rapporto tra musica e televisione di servizio pubblico. Un segnale che potrebbe avere conseguenze ben più ampie nel panorama dell’intrattenimento italiano.