Dai ‘totiani’ ai ‘lealisti’, mappa delle anime di Forza Italia

Dai ‘totiani’ ai ‘lealisti’, mappa delle anime di Forza Italia
Paolo Romani
6 luglio 2019

Nel giorno in cui Giovanni Toti raduna i suoi al teatro Brancaccio di Roma, e’ sempre piu’ in fermento la galassia delle anime di Forza Italia e, in attesa che si avvii la fase del rinnovamento promesso da Silvio Berlusconi, crescono i malumori interni non solo nei confronti dell’attivismo del governatore ligure, ma anche di un progetto futuro che stenta a delinearsi. Vero e’ che, quasi completamente chiusa la finestra elettorale di settembre, e’ venuta meno l’urgenza di mettere mano al partito per cambiargli faccia nel tentativo di recuperare quella fetta di elettorato che, confermano le urne, si e’ diretta verso nuovi e diversi lidi. Berlusconi, galvanizzato dal ritorno sulla scena con l’elezione al parlamento europeo e un nuovo protagonismo a Bruxelles, dove ha ritrovato vecchi amici ed alleati, ha ripreso in mano le redini del partito, e anche per sedare i mal di pancia ha nominato coordinatori Giovanni Toti e Mara Carfagna, entrambi alla guida di due ‘contrapposte’ anime azzurre, quella del Nord e quella del Sud.

Una mossa che ha in qualche modo depotenziato l’iniziativa totiana del Brancaccio, inizialmente studiata come teatro della nascita di un nuovo soggetto e ora derubricata alla formalizzazione di una corrente interna (resta l’incognita su una possibile futura scissione), molto critica nei confronti dell’attuale classe dirigente e molto vicina al leader leghista, Matteo Salvini. Iniziativa che, pero’, non preoccupa l’ex Cavaliere, tanto da rifugiarsi nel suo buen retiro in Sardegna per guardare da lontano, con ostentato distacco, alle faccende romane. Tanto piu’ alla luce di un ritorno al voto che si fa piu’ distante e che rende meno urgente il restyling del partito. Che si fara’, ha garantito anche ieri ai due coordinatori ricevuti a palazzo Grazioli, ma senza lasciarsi fagocitare dalla fretta. Intanto martedi’ partira’ il Tavolo delle regole (senza Berlusconi) per il Congresso. La galassia azzurra e’, sostanzialmente, costituita da quattro grosse anime e da un variegato ‘sottobosco’ che gravita attorno al partito.

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TOTI E I TOTIANI Linea dura, stop ai vecchi schemi, cambiamento radicale, primarie per la leadership e obiettivo finale l’alleanza con la Lega di Salvini per dar vita a un nuovo centrodestra. Nei mesi scorsi si e’ parlato di ‘terza gamba’ di un’alleanza sovranista assieme alla Lega e a Fratelli d’Italia. Questi i capisaldi dell’anima di Forza Italia che fa riferimento al governatore ligure, da mesi molto attivo nonche’ molto critico nei confronti degli storici ‘colonnelli’ azzurri, ma anche di Silvio Berlusconi, al quale Toti ha consigliato di “prendere atto che un’epoca e’ finita”. Al fianco del governatore ligure alcuni esponenti azzurri del Nord, tra cui Osvaldo Napoli e Paolo Romani, ma anche Francesco Giro e Luigi Vitali, seppur con sfumature diverse. Presente al Brancaccio anche Laura Ravetto, che pero’ tiene a specificare: “Bisogna dare una scossa ma no alle scissioni. I toni aggressivi sono sbagliati ma anche il torpore di qualcuno”.

CARFAGNA E L’ASSE DEL SUD La vicepresidente della Camera, nominata coordinatrice assieme a Toti, e’ alla ‘guida’ del cosiddetto ‘asse del sud’ di Forza Italia. Leale all’ex Cavaliere, determinata a rinnovare il partito senza colpi di spugna ma partendo dai territori e dai contenuti e aprendo le porte alle nuove energie, Carfagna negli ultimi tempi e’ stata molto dura nei confronti di Toti, criticandone modi e toni. Stop alle polemiche, unita’ e lavorare per riformare Forza Italia con l’obiettivo di un centrodestra unito, alleato di Salvini ma mai suddito del titolare del Viminale, al quale ultimamente non ha risparmiato qualche ‘bordata’. Al fianco di Mara forzisti come Roberto Occhiuto, Paolo Russo (che alle europee hanno spinto per una sua candidatura da capolista) e Jole Santelli.

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I LEALISTI Anima in fermento, preoccupata dalle mosse di Toti e dall’Opa lanciata da Salvini sul partito, i lealisti sono fermamente al fianco di Berlusconi e, pur insistendo sulla necessita’ di ricostruire l’unita’ del centrodestra che vince a livello regionale e locale, guardano con sospetto alle mosse del ‘capitano’ leghista, esortandolo ad abbandonare i 5 stelle. Tra loro c’e’ chi, nelle ultime settimane, ha sposato una linea di opposizione piu’ dura nei confronti del governo gialloverde e della stessa Lega. Tra i piu’ rappresentativi di quest’anima le capogruppo di Camera e Senato, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, il vicepresidente di forza Italia Antonio Tajani, il portavoce dei gruppi Giorgio Mule’. Tutti molti critici verso i toni utilizzati da Toti. “Gli aspiranti delfini devono prendere molte lezioni di nuoto prima di poter aspirare a nuotare come Berlusconi”, ha detto ad esempio l’ex presidente del Parlamento Ue.

FEDELISSIMI E INNER CIRCLE Sono gli azzurri da sempre vicinissimi a Silvio Berlusconi e che non vedono altra via se non quella del rinnovamento sotto la guida ferma e consolidata dell’ex premier. Tra questi, i piu’ noti e ‘irriducibili’ Licia Ronzulli, Niccolo’ Ghedini e Sestino Giacomoni. Discorso a parte va fatto per Gianni Letta, da sempre ‘eminenza grigia’ del partito e dei governi guidati da Berlusconi, al fianco del Cavaliere in tutti i momenti cruciali.

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