Daniel Day-Lewis, a 60 anni dà l’addio al cinema. La sua agente: nessun commento, è una decisione “privata”

21 giugno 2017

Daniel Day-Lewis ha deciso di dare l’addio al cinema. Il tre volte premio Oscar e cinque candidature, a 60 anni ha annunciato che smetterà di fare l’attore. A dirlo è Leslee dart, la sua agente: “E’ immensamente grato a tutti i suoi collaboratori e al pubblico che l’ha seguito per tutti questi anni” e non farà altri commenti su questa decisione “privata e né lui né i suoi rappresentanti rilasceranno altre dichiarazioni in merito”. Quindi l’ultimo film in cui comparirà l’attore sarà “Phantom Thread”, in uscita a dicembre, dove interpreta uno stilista nella Londra degli anni Ciqnuanta. La statuetta più ambita lui l’ha ottenuta nel 1990 per Il mio piede sinistro (regia di Jim Sheridan), nel 2008 per Il petroliere (regia di Anderson) e nel 2013 per Lincoln (diretto da Steven Spielberg). Daniel Day-Lewis nasce a Londra il 29 aprile del 1957, figlio di Cecil Day Lewis, un poeta e scrittore inglese di origine irlandese, e di Jill Balcon, un’attrice teatrale inglese nata da una famiglia ebraica di origini lettoni e polacche. Suo padre morì quando aveva 15 anni per un tumore al pancreas; sua madre era figlia dell’attore Michael Balcon. Nel 1993 ottiene la doppia cittadinanza, diventando cittadino irlandese oltre che britannico. Studia a teatro al Bristol Old Vic di Londra, dopo un piccolo esordio cinematografico (non accreditato) in Domenica, maledetta domenica (1971).

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Debutta sul grande schermo in un ruolo marginale in Gandhi del 1982 e due anni dopo è nel cast de Il Bounty del 1984 al fianco di Anthony Hopkins e Mel Gibson. La notorietà arriva nel 1985 quando gira Camera con vista e My Beautiful Laundrette, mentre la vera fama lo travolge quando partecipa a Il mio piede sinistro di Jim Sheridan del 1989, per il quale vince il premio BAFTA ed il premio Oscar per il migliore attore protagonista interpretando Christy Brown, un ragazzo completamente paralizzato con l’eccezione del piede sinistro con il quale ha poi scritto la sua biografia e dipinto diversi quadri. Nel 1992 lavora ne L’ultimo dei Mohicani, regia di Michael Mann; poi è la volta di L’età dell’innocenza di Martin Scorsese e nello stesso anno (1993) di nuovo con Sheridan il drammatico Nel nome del padre nel quale, interpretando la parte di Gerry Conlon, riceve un’altra nomination al premio Oscar per miglior attore protagonista, non riuscendo però a vincerlo, battuto da Tom Hanks per Philadelphia. Torna nel 1996 nel drammatico La seduzione del male, mentre nel 1997 è di nuovo protagonista in un film di Sheridan The Boxer ma il film non riscuote un gran successo e Day-Lewis riceve solo una candidatura al Golden Globe come attore protagonista nella sezione drammatica non riuscendo ad aggiudicarsi la statuetta.

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Decide di ritirarsi per qualche tempo a Firenze dove trova casa a piazza Santo Spirito e si fa assumere come apprendista calzolaio di scarpe per vip. Tocca a Martin Scorsese riuscire a convincerlo ad interpretare di nuovo un film come protagonista, Gangs of New York, dove la sua intensa interpretazione nel ruolo di ‘Bill il Macellaio’ gli consente per la terza volta di essere candidato al premio Oscar, di nuovo come protagonista, non riuscendo però a vincerlo mentre vince il secondo BAFTA della carriera. Daniel Day-Lewis con Paul Thomas Anderson, che lo ha diretto ne Il petroliere (2007). Dopo aver recitato in La storia di Jack & Rose del 2005, torna al cinema nel 2007 ne Il petroliere di Paul Thomas Anderson dove la strepitosa interpretazione del cercatore di petrolio Daniel Plainview gli fa ottenere il Golden Globe (il primo nella sua carriera), il premio Bafta (il suo terzo dopo Il mio piede sinistro e Gangs of New York) e il suo secondo Oscar. Nel 2009 è protagonista del musical del Nine, di Rob Marshall, ispirato al film di Federico Fellini 8½: l’attore veste i panni di Guido Contini, un regista in crisi creativa, alter ego di Fellini. La storia ruota intorno al rapporto con le donne della sua vita. Nel 2013 vince il suo terzo Oscar come migliore attore protagonista, in Lincoln di Steven Spielberg, nel quale interpreta il presidente Abraham Lincoln, durante gli anni della Guerra Civile Americana (1861-1865). Per questo ruolo ha ricevuto anche il Golden Globe (2° della carriera) come miglior attore drammatico e il prestigioso premio BAFTA (il quarto della carriera). Nel 2017 torna a recitare in un film di Paul Thomas Anderson previsto per la fine dell’anno. La pellicola è ambientata nella Londra degli anni 50 all’interno del mondo della moda. È il primo film di Day- Lewis dal 2012 e sarà l’ultimo della sua carriera poiché ora annuncia il suo ritiro dal mondo del cinema. (con fonte Wikipedia)

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