Udc, ingloriosa fine di un partito. Cesa, ricorso contro dissidenti siciliani. Frinchi, di cosa parla

Udc, ingloriosa fine di un partito. Cesa, ricorso contro dissidenti siciliani. Frinchi, di cosa parla
22 novembre 2016

L’Udc ha presentato un ricorso cautelare contro quelli che sono definiti ‘dissidenti’ per l’uso “illegittimo del simbolo dello scudo crociato”. “Nei giorni scorsi, l’Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro, in sigla Udc o Unione di Centro, in persona del suo Segretario Politico Lorenzo Cesa (foto dx), – afferma una nota dl partito – attraverso il proprio legale Pieremilio Sammarco ha notificato un ricorso cautelare d’urgenza nei confronti dei dissidenti siciliani che, oltre ad autoattribuirsi senza alcun titolarità la carica di segretario regionale e di segretari provinciali, hanno fatto uso in modo improprio e illegittimo del simbolo dell’Unione di centro assumendo una posizione al chiaro scopo di ingenerare confusione circa la posizione del partito sul referendum costituzionale, in difformità con le decisioni assunte dalla Direzione nazionale del partito”.

Sarà il Tribunale di Roma, nell’udienza del 23 novembre, a decidere sulla richiesta del provvedimento cautelare per inibire l’utilizzo del simbolo e del nome dell’Udc. “Non capisco contro chi Lorenzo Cesa abbia fatto ricorso, dato che io e altri colleghi abbiamo rassegnato le dimissioni dall’Udc e abbiamo sempre espresso la nostra posizione sul referendum attraverso i comitati dei centristi per il ‘Si'”. Replica l’ex esponente dell’Udc siciliano Adriano Frinchi (foto), oggi componente dei Centristi per la Sicilia. Nei giorni scorsi gli otto deputati regionali, eletti nelle fila dell’Udc alle regionali del 2012, hanno costituito in rotta con le posizioni del leader dell’Udc Lorenzo Cesa, il gruppo parlamentare all’Ars denominato Centristi per la Sicilia.

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