Ddl cittadinanza al palo, sostenitori in Senato e pressing Pd. Finocchiaro: ne riparleremo dopo referendum

Ddl cittadinanza al palo, sostenitori in Senato e pressing Pd. Finocchiaro: ne riparleremo dopo referendum
13 ottobre 2016

Il ddl sulla cittadinanza deve essere rinviato al dopo referendum. La presidente della Commissione Affari costituzionali  è stata chiara. “Credo – ha detto Anna Finocchiaro – che riconoscere la cittadinanza a chi è nato in Italia o si è formato in Italia sia un’esigenza di civiltà, non più rinviabile. La legge deve dunque essere approvata presto ma la mia preoccupazione è anche tenere questo provvedimento al riparo dal clima referendario, in cui l’asprezza dei toni e la violenza degli argomenti potrebbe rischiare di compromettere il risultato finale. E’ mia intenzione mettere il disegno di legge all’ordine del giorno dei lavori della commissione nella settimana successiva al referendum, per arrivare ad una rapida approvazione, ma farò una ricognizione con tutte le forze politiche per vedere se questa scelta può essere condivisa o se ci sono le condizioni per discuterne prima”. La senatrice del Pd assieme alla relatrice del ddl Doriso Lo Moro hanno oggi incontrato informalmente al Senato i rappresentanti delle associazioni e delle organizzazioni che sostengono l’approvazione del disegno di legge sulla cittadinanza e che hanno promosso le campagne “L’Italia sono anch’io” e “Italiani senza cittadinanza” (Arci, Acli, Cgil, Uil, Rete G2 Seconde Generazioni, Italiani senza cittadinanza). Sul fronte legislativo il disegno di legge è in un pantano.

Una alluvione di emendamenti, circa ottomila, infatti, quasi tutti a firma della Lega, si e’ abbattuta in Senato sulla bozza che estende la cittadinanza. Era esattamente il 14 ottobre 2015 quanto, approvata dalla Camera dei Deputati, e’ stata assegnata alla Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Il Senato ha cominciato a discuterne dal 27 dello stesso mese per poi riprenderne l’esame, causa legge finanziaria, a dicembre, con un termine per la presentazione delle proposte di modifica scaduto il 27 aprile di quest’anno. Uno stop and go che vede la legge ancora all’ordine del giorno della prima commissione di Palazzo Madama alla quale sono affidati altri delicati provvedimenti, dal conflitto di interessi al cosiddetto whiste-lblowing ( il soffiare nel fischietto con cui si introduce nell’ordinamento la tutela del dipendente pubblico che decide di segnalare gli illeciti commessi da un collega). Ma lo ‘ius soli e lo isu culturae’ segnano ancora il passo. Tant’e’ che oggi le associazioni che si battono per la nuova legge, hanno chiesto e ottenuto di incontrare le senatrici Finocchiaro e Lo Moro.  Sponsorizzato dal Pd e Sel e osteggiato dal centrodestra, il disegno di legge prevede che acquisti, (su espressa richiesta al comune di residenza di un genitore o dell’interessato entro due anni dalla maggiore eta’), la cittadinanza italiana per nascita chi e’ nato sul territorio della Repubblica da genitori stranieri, dei quali almeno uno in possesso di permesso di soggiorno permanente o di lungo periodo.

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Il primo viene rilasciato a chi, cittadino Ue, e’ continuativamente e legalmente in Italia da almeno 5 anni, il secondo allo straniero extraeuropeo che ha un permesso di soggiorno da almeno 5 anni, un reddito non inferiore all’assegno sociale, un’abitazione adeguata e superi il test di conoscenza della lingua italiana. Si tratta di un permesso che non puo’ esser rilasciato a soggetti pericolosi ne’ ai rifugiati. Il ddl introduce anche la possibilita’ di acquisire la cittadinanza italiana per il minore straniero che, nato in Italia o arrivato prima della maggiore eta’ e residente legalmente in Italia da almeno 6 anni, abbia svolto un percorso formativo di almeno 5 anni, presso gli istituti del sistema nazionale di istruzione o abbia seguito un percorso di formazione professionale triennale o quadriennale, idoneo al conseguimento di una qualifica professionale. La richiesta di cittadinanza, in questo caso, e’ concessa con decreto del presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato, su proposta del ministro dell’Interno. Il provvedimento stabilisce che i figli minori di chi ha acquistato la cittadinanza italiana la acquistino a loro volta. Prevede che tutti gli istituti scolastici debbano promuovere iniziative di educazione alla conoscenza e alla consapevolezza dei diritti e dei doveri legati alla cittadinanza ed istituisce una giornata dedicata all’ufficializzazione dei nuovi cittadini.

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