Debito, riforme e Ue: agenda di Visco per il governo. Atteso intervento del governatore

Debito, riforme e Ue: agenda di Visco per il governo. Atteso intervento del governatore
Il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco
30 maggio 2019

Le tensioni sullo spread, l’economia a crescita zero, l’impasse delle riforme, l’emergenza del debito pubblico, il delicato rapporto con l’Europa. Saranno questi probabilmente i temi principali delle Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, attese domani mattina a palazzo Koch. Un discorso che si profila come un richiamo alla realtà in un momento in cui il sistema politico si mostra ancora instabile e incerto sull’agenda delle priorità. Una situazione complessa, proprio mentre l’Unione Europea rinnova il suo assetto istituzionale e il governo rischia un nuovo scontro con Bruxelles sui conti pubblici. Le parole del governatore saranno quindi un termometro delle preoccupazioni legate alla speculazione finanziaria, per un paese in difficoltà che rischia di ritrovarsi di nuovo in campagna elettorale.

L’intervento di Visco inizierà alle 10.30, davanti a una platea composta da figure di spicco dell’economia e della finanza. Come ogni anno ci sarà un’ampia analisi sulla congiuntura, con la crescita che stenta a ripartire dopo un semestre di recessione tecnica. E lo scenario globale non aiuta, tra il rallentamento in Europa e la guerra commerciale Usa-Cina. Per questo solo due settimane fa, citando i Beatles, il governatore ha evocato “la speranza che dopo le elezioni europee siano stabilite le condizioni per riprendere l’agenda delle riforme, portandole avanti con rinnovato vigore. Altrimenti, come dice la canzone, ‘the long and winding road’ non finirà mai”. Un percorso riformatore che va accompagnato a una strategia per ridurre il debito pubblico, finito nuovamente nel mirino della commissione Ue.

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“L’elevato rapporto tra debito e Pil – ha ammonito Visco a metà maggio – espone l’Italia alla volatilità dei mercati”. E se il vicepremier Matteo Salvini risponde a Bruxelles proponendo un piano di stimolo fiscale da 30 miliardi, per il governatore invece tagliare il debito “è di vitale importanza”: una strategia credibile “non può più essere posticipata”. Anche perchè lo spread “è sopra i 270 punti base, più del doppio del livello di inizio 2018, prima delle elezioni politiche”. L’attenzione alla finanza pubblica sarà cruciale anche nel rapporto con l’Europa, altro tema clou delle Considerazioni finali. Dopo l’elezione del parlamento Ue, le prossime settimane saranno decisive per la nascita della nuova Commissione e la scelta di altre figure chiave della governance europea. Una partita molto articolata in cui l’Italia dovrà cercare di difendere il suo ruolo.

In contemporanea si deciderà il ricambio al vertice della Bce, con l’uscita di Mario Draghi dopo otto anni di presidenza: un passaggio chiave per l’Italia e le banche italiane, soprattutto se a guidare l’Eurotower arriverà il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, un “falco” che potrebbe cambiare in senso restrittivo la politica monetaria. E le banche saranno un tema di rilievo della relazione di Visco, con il sistema creditizio in graduale miglioramento nella gestione dei crediti deteriorati ma ancora alle prese con il caso Carige. Negli ultimi tempi, ha avvertito il governatore, per i prestiti a famiglie e imprese “cominciano a emergere segni di tensione” e le condizioni del credito “si sono inasprite, in particolare per le piccole aziende”. Per i banchieri che domani saranno in Via Nazionale sarà l’occasione di incontrare il nuovo direttorio di Bankitalia, nato dopo mesi di stallo per lo stop del governo alle nomine. Una vicenda risolta poi con un parziale rinnovamento dell’organo di vertice, assicurando però l’autonomia di Palazzo Koch.

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