Deficit e debito nell’Eurozona: nel 2024 segnali di miglioramento, ma restano criticità

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Nel 2024, secondo i dati Eurostat, il deficit pubblico dell’Eurozona è sceso al 3,1% del PIL rispetto al 3,5% del 2023. Un trend simile si registra nell’Unione Europea nel suo complesso, con il disavanzo che si attesta al 3,2% (dal 3,5% dell’anno precedente). Il debito pubblico, invece, mostra una lieve crescita: nell’Eurozona passa dall’87,3% all’87,4% del PIL, mentre nell’UE sale dall’80,8% all’81%.

I Paesi con i disavanzi più elevati

Nonostante il miglioramento generale, persistono forti differenze tra i Paesi membri. I disavanzi più alti sono stati registrati in:

  • Romania: 8,65% del PIL, in netto peggioramento rispetto al 5,61% del 2023.
  • Polonia: deficit stimato tra il 5,1% e il 5,4% del PIL, con una procedura per disavanzo eccessivo già avviata.
  • Francia: deficit previsto in peggioramento, fino al 6,1% del PIL nel 2024, con un piano di rientro che mira al 5% nel 2025 e al rispetto della soglia del 3% solo nel 2029.

L’Italia, con un deficit al 3,4%, si colloca al decimo posto tra i 27 Paesi UE per livello di disavanzo, rimanendo comunque sopra la soglia di riferimento del 3% fissata dai trattati europei.

Il debito pubblico: Italia seconda solo alla Grecia

Sul fronte del debito pubblico, l’Italia si conferma tra i Paesi più esposti, con un rapporto debito/PIL al 135,3%, seconda solo alla Grecia (153,6%). Seguono Francia (113%), Belgio (104,7%) e Spagna (101,8%). In generale, 17 Stati membri superano i limiti fissati dal Patto di Stabilità (60% per il debito e 3% per il deficit).

La sorveglianza dei conti pubblici e il Patto di Stabilità

I dati annuali su deficit e debito sono fondamentali per la sorveglianza fiscale prevista dai trattati UE. L’impegno è mantenere il deficit entro il 3% e il debito entro il 60% del PIL. Il nuovo quadro di regole fiscali, operativo dal 2025, prevede una maggiore gradualità nella riduzione del debito, ma impone comunque aggiustamenti più importanti ai Paesi che superano la soglia del 90%.

Attualmente, otto Paesi sono sottoposti a procedura per disavanzo eccessivo: Italia, Ungheria, Romania, Francia, Polonia, Malta, Slovacchia e Belgio, con l’Austria sotto esame.

I virtuosi e chi resta indietro

Alcuni Paesi rispettano i parametri UE sul deficit, tra cui Germania (2,8%), Paesi Bassi (0,9%), Svezia (1,5%) e Croazia (2,4%). Danimarca, Irlanda, Cipro, Grecia, Lussemburgo e Portogallo registrano addirittura un avanzo di bilancio.

Per quanto riguarda il debito, restano sotto la soglia del 60% Paesi come Bulgaria (24,1%), Estonia (23,6%), Irlanda (40,9%) e Lituania (38,2%), mentre Italia, Grecia, Francia, Belgio e Spagna si confermano ben al di sopra dei limiti.

Prospettive e sfide

Il 2024 segna dunque un miglioramento della posizione fiscale nell’Eurozona, grazie anche al venir meno delle misure straordinarie adottate durante la pandemia e la crisi energetica. Tuttavia, il livello del debito resta elevato e la pressione sui conti pubblici si mantiene forte, soprattutto nei Paesi ad alto debito come Italia e Francia. Il nuovo Patto di Stabilità imporrà aggiustamenti graduali ma costanti, con l’obiettivo di riportare i conti pubblici su un sentiero sostenibile nel medio termine.