Democratici e Cinque Stelle. Due “mega-poli” in crescita

16 aprile 2014

Partito democratico e Movimento Cinque Stelle in crescita, Forza Italia in calo. È questo il dato più significativo contenuto nell’ultimo sondaggio di Datamedia Ricerche per “Il Tempo”. L’istituto di ricerche diretto da Natascia Turato ha analizzato le intenzioni di voto degli italiani in vista delle prossime elezioni europee. E i risultati ci restituiscono il quadro di un sistema politico estremamente fluido, in cui basta una settimana per attraversare il sottile confine tra il successo e la sconfitta (e viceversa). A crescere, rispetto all’ultima rilevazione di Datamedia, sono soprattutto tre partiti. Il primo è il Pd, che guadagna sette punti decimali e sale dal 31,3% al 32%, spinto dall’eccellente stato di forma del premier Matteo Renzi, che infatti vede la fiducia degli italiani nei suoi confronti crescere ancora dell’1% e passare dal 57% al 58%.

Un bel salto in avanti lo fa anche il Movimento Cinque Stelle, che recupera lo 0,8% e sale dal 24,3% al 25,1%, tornando per la prima volta dopo molti mesi a livelli vicini a quelli che, nel febbraio dello scorso anno, gli avevano permesso di ottenere uno straordinario successo alle elezioni politiche. Cresce anche – e non poco – il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano che, dopo l’alleanza elettorale con l’Udc di Pier Ferdinando Casini, viaggia ormai speditamente al di sopra della soglia di sbarramento del 4% che consente ai partiti di ottenere seggi al Parlamento europeo. La lista NCD-UDC cresce dello 0,7% e passa dal 5% al 5,7%. L’accelerazione dei centristi certifica anche il loro sorpasso ai danni della Lega Nord, che guadagna comunque un paio di punti decimali e sale dal 5% al 5,2%. Anche per il Carroccio, la sensazione è che la soglia di sbarramento possa essere superato agevolmente.

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Ci sono due partiti, invece, che con questa soglia dovranno fare i conti fino all’ultimo giorno della campagna elettorale. “L’altra Europa con Tsipras” (la lista della sinistra radicale italiana sostenuta – tra gli altri – da Sinistra Ecologia e Libertà e dal Partito della Rifondazione comunista) si ferma, per la terza settimana consecutiva, a un passo dal traguardo (3,9%). Mentre i Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale, pur crescendo dal 3,3% al 3,5% (+0,2%) restano al di sotto del “numero magico”. Più distanti gli altri, tra cui l’Alleanza Liberali e Democratici Europei – a cui partecipano il Centro democratico di Bruno Tabacci, “Fare per fermare il declino” di Michele Boldrin e l’Alleanza liberal democratica per l’Italia (Ali) coordinata da Silvia Enrico – che perde un punto decimale e si ferma al 2,2%. Chiude la “classifica” – crescendo dello 0,9% rispetto alla scorsa settimana – quel fronte del non voto che raggruppa indecisi, schede bianche/nulle e astenuti. Si tratta del 51,9% dell’intero elettorato potenziale italiano. Più della somma tra i voti del Pd e quelli di Forza Italia.  (Il Tempo)

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