Dichiarato crack vecchio Palermo, guai Zamparini

Dichiarato crack vecchio Palermo, guai Zamparini
L'ex patron del Palermo, Maurizio Zamparini
18 ottobre 2019

La pec e’ arrivata in cancelleria poco dopo le 11. E ha posto fine a una querelle giudiziaria lunga due anni. La societa’ calcistica Us Citta’ di Palermo Spa, gia’ scomparsa dai quadri federali sotto la gestione Arkus Network, e’ fallita. Lo hanno deciso i giudici dopo un tentativo di concordato finito male segnando la fine dell’era Zamparini. L’ex presidente rosanero, gia’ sotto processo per falsi in bilancio e false comunicazioni sociali, dopo la dichiarazione di insolvenza, rischia l’incriminazione per bancarotta fraudolenta. Il fallimento, dunque, riguarda la vecchia societa’ Rosanero per cui la Procura aveva gia’ chiesto, senza successo, lo stato di insolvenza. La nuova istanza era stata presentata dai pm e dai giocatori della squadra. Secondo i giudici “risulta acclarata la sussistenza dello stato di insolvenza tenuto conto delle ingentissime esposizioni debitorie gravanti sulla societa’”.

La decisione e’ stata preceduta da una richiesta di concordato, che i giudici hanno evidentemente ritenuto non percorribile. I commissari giudiziari, nominati nel tentativo di procedere al concordato, ora saranno i curatori della procedura fallimentare. Il club negli ultimi due anni e’ stato travolto dalle inchieste della Guardia di finanza che hanno fatto emergere irregolarita’ nella gestione Zamparini. L’agonia del vecchio Palermo e’ iniziata nel 2017 con l’avvio delle indagini della procura sulla gestione dei conti del club, soprattutto sulla controversa compravendita del marchio rosanero a una societa’ riconducibile allo stesso Zamparini che aveva di fatto creato una plusvalenza da una quarantina di milioni che sembrava avere rimesso a posto i conti della societa’. Un artifizio contabile contestato nella prima istanza di fallimento depositata dalla procura di Palermo a novembre del 2017 e respinta a marzo del 2018, perche’ il tribunale fallimentare decise di non entrare nel merito della questione della compravendita del marchio.

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La sentenza e’ finita al centro di un’altra vicenda giudiziaria stavolta pendente davanti ai pm di Caltanissetta vista l’ipotesi che il provvedimento fosse stato pilotato da uno dei giudici del collegio che e’ al momento indagato per corruzione. I pm di Palermo hanno continuato a indagare sul loro filone scoprendo il sistema che avrebbe permesso a Zamparini di tirare fuori dalla societa’ denaro per sottrarlo all’aggressione dei creditori. Gli ultimi padroni del vecchio Palermo, il gruppo Arkus che non ha iscritto il club al campionato di B, ha provato ugualmente ad evitare il fallimento con un piano di risanamento che pero’ “conteneva un numero impressionante di violazioni della normativa fallimentare”. Per questo i giudici hanno respinto la richiesta di concordato e deciso per il crack.

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