di Sarina Biraghi*
Troppo “potere” maschile all’interno della Chiesa. E non solo verrebbe da dire… Papa Francesco più volte aveva parlato della necessità per la Chiesa cattolica di valorizzare il ruolo della donna, adesso, pur senza pensare al clericalismo. E oggi ha annunciato l’istituzione di una Commissione di studio sulle donne diacono come esistevano nella Chiesa primitiva durante l’incontro nell’Aula Nervi con circa 900 superiore generali degli istituti religiosi femminili. Era già stato il cardinale Carlo Maria Martini, non citato, a parlare della possibilità di studiare l’istituzione del diaconato per le donne. La decisione di Bergoglio è arrivata proprio dopo le domande delle suore sul perché la Chiesa esclude le donne dal servire come diaconi. La commissione di studio servirà dunque a Bergoglio per avere più ampi chiarimenti sul ruolo e sull’uso delle diaconesse nei primi secoli della Chiesa. Ma alle suore il Papa ha detto chiaramente che la Chiesa ha bisogno che le donne entrino nel processo decisionale, che possano guidare un ufficio in Vaticano: “La Chiesa deve coinvolgere consacrate e laiche nella consultazione, ma anche nelle decisioni perché ha bisogno del loro punto di vista. E questo crescente ruolo delle donne nella Chiesa non è femminismo ma la corresponsabilità è un diritto di tutti i battezzati: maschi e femmine”. Le parole di Francesco fanno capire insomma che le donne possono andare oltre quelle che già vediamo in alcune parrocchie, che, pur senza vestire l’abito religioso, hanno fatto i voti di obbedienza, povertà e castità e sono state consacrate come “collaboratrici apostoliche diocesane”. Il Papa venuto dalla fine del mondo, per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica, aprirebbe le porte del clero anche alle donne. Il diaconato, infatti, è il primo grado dell’ordine sacro, seguito dal sacerdozio e dall’episcopato. E i diaconi possono amministrare alcuni sacramenti tra i quali il battesimo e il matrimonio. Una scelta, quella di Francesco, che avvicinerebbe la Chiesa cattolica a quella anglicana dove ci sono già donne preti e vescovi. Dice bene Francesco, non è femminismo ma necessità di riconoscere la presenza femminile e l’importanza di tale presenza. Non per niente questo Papa nella cerimonia del Giovedì santo, ha lavato i piedi anche alle donne… *Condirettore de Il Tempo