Amministrative in Sicilia, si vota in 53 comuni. Alle urne anche nel resto d’Italia: 7 regioni e oltre mille comuni

Amministrative in Sicilia, si vota in 53 comuni. Alle urne anche nel resto d’Italia: 7 regioni e oltre mille comuni
2 maggio 2015

Scaduto, oggi, il termine per la presentazione delle liste per le elezioni amministrative del 31 maggio e 1 giugno che in Sicilia interessano 53 comuni, 21 dei quali con popolazione superiore a diecimila abitanti. Sono due i capoluoghi di provincia chiamati al voto. Si tratta di Enna ed Agrigento. Questa la ripartizione. In provincia di Agrigento si vota in 7 comuni, tra cui la citta’ dei Templi; in provincia di Caltanissetta in 4 comuni, tra cui Gela; in provincia di Catania in 7 comuni; in provincia di Enna in 6 comuni, tra cui il capoluogo Enna; in provincia di Messina in 12 comuni, tra cui Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo; in provincia di Palermo si vota in 13 comuni; in provincia di Ragusa in un solo comune: Ispica, mentre a Scicli il voto e’ saltato in seguito allo scioglimento per mafia del Comune deciso dal Consiglio dei ministri lo scorso mercoledi’; anche in provincia di Siracusa si vota in un comune: Augusta; mentre a Trapani si vota in due comuni: Marsala e Gibellina.

IN ITALIA Si vota anche nel resto del Paese. Sono complessivamente 1.066, 551 appartenenti a regioni ordinarie e 551 a quelle a statuto speciale, i comuni che andranno al voto a maggio. Nelle regioni a statuto ordinario, in Friuli Venezia Giulia e in Sardegna si voterà, in concomitanza con le elezioni regionali, il 31 maggio. Fissato per il 14 giugno l’eventuale turno di ballottaggio. Si voterà in venti comuni capoluogo di Provincia (tra cui Aosta, Trento e Venezia che sono anche capoluogo di regione) come Chieti, Matera, Vibo Valentia, Lecco, Mantova, Fermo, Macerata, Andria, Trani, Nuoro, Sanluri, Tempio Pausania, Agrigento, Enna, Arezzo, Bolzano, Rovigo. La palma di comune più piccolo va a Castelmagno, in provincia di Cuneo, che secondo l’ultimo bilancio Istat risalente al 2013 conta 77 abitanti. Nelle regioni a statuto speciale il quadro è più articolato: in Sicilia si vota sia il 31 maggio che il 1° giugno (con eventuale ballottaggio il 14 e 15 giugno), mentre Trentino Alto-Adige e Valle Aosta anticipano il voto al 10 maggio (con eventuale ballottagio il 24 maggio). Saranno eletti i primi sindaci di sei nuovi comuni istituiti nel 2015 mediante la fusione amministrativa di 16 comuni: Valvasone Arzene (Friuli), La Valletta Brianza (Lombardia), Sillano Giuncugnano (Toscana), Predaia, San Lorenzo Dorsino, Valdaone (Trentino Alto-Adige). La regione con più comuni al voto è il Trentino con ben 251 amministrazioni da rinnovare, seguita dalla Sardegna con 169 e dalla Campania con 76 mentre si vota solo in 3 comuni in Umbria, in 8 in Emilia Romagna e in 9 in Toscana.

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REGIONALI Sono sette le regioni al voto per la scelta dei nuovi governatori e per il rinnovo dei consigli: Campania, Puglia, Toscana, Liguria, Veneto, Marche ed Umbria. Oltre mille invece i comuni. Le elezioni cadono in un momento di particolare disaffezione verso l’amministrazione locale: quasi tutti gli istituti di sondaggi rilevano che rispetto a cinque anni fa la fiducia dei cittadini è più che dimezzata. In Veneto la sfida vede da un lato la candidata unica del centrosinistra Alessandra Moretti contro il candidato della Lega Nord e di Forza Italia, il governatore uscente Luca Zaia. Il Movimento cinque stelle candida Jacopo Berti mentre il sindaco di Verona Flavio Tosi, dopo lo strappo nel Carroccio, correrà da solo sostenuto da alcune liste civiche. Infine, ci sono Alessio Morosin per ‘Indipendenza veneta’ e Laura Coletti per ‘L’altro Veneto. In Liguria Forza Italia e Lega Nord hanno trovato l’accordo per un candidato unico (Edoardo Rixi, prima scelta del Carroccio ha ritirato la candidatura dopo l’accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini): in campo per il centrodestra unito c’è il consigliere politico di Silvio Berlusconi e deputato azzurro Giovanni Toti. Il centrosinistra, invece, ha sì la sua candidata ufficiale e vincitrice delle primarie Raffaella Paita, che ha pure l’appoggio di Ncd, ma anche un concorrente “a sinistra”.

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E’ Luca Pastorino sostenuto dal alcune liste civiche, da Sel e da Pippo Civati della minoranza dem. Per il Movimento cinque stelle si presenta, invece, Alice Salvatore. Centrosinistra e sinistra divise anche in Toscana. Il Pd candida il governatore uscente Enrico Rossi, ma contro di lui come esponente della sinistra corre per Sel, Prc, Pdci e Comitati Tsipras Tommaso Fattori. Giacomo Giannarelli è invece il candidato del Movimento cinque stelle. Dopo un braccio di ferro tra due anime di Forza Italia il candidato azzurro per la Toscana è Stefano Mugnai, consigliere regionale uscente. Il centrodestra è comunque diviso: per Fratelli d’Italia si candida Giovanni Donzelli, per la Lega l’economista Claudio Borghi, per Udc-Ncd Giovanni Lamioni. Nelle Marche l’ex sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli guiderà dopo l’affermazione alle primarie la coalizione di centrosinistra contro l’ex governatore, per due legislature, dello stesso Pd Gian Mario Spacca che stavolta si candidata con alcune liste centriste sostenute da Ap e Forza Italia. Fdi-An e Lega nord corrono con un loro candidato, Francesco Acquaroli (Fdi), in ticket con il segretario regionale del Carroccio Luca Rodolfo Paolini, M5S candida Giovanni Maggi, Edoardo Mentrasti guida la formazione Altre Marche-Sinistra unita. In Umbria il record di candidati a governatore, ben otto. La partita sarà tra Catiuscia Marini, presidente uscente, per il centrosinistra (appoggiata anche da Sel e da alcune liste civiche) e il sindaco di Assisi Claudio Ricci di Forza Italia (sostenuto anche dalla Lega Nord).

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Ma ci sono anche: Andrea Liberati, M5S; Michele Vecchietti (L’Umbria per un’altra Europa); Amato John De Paulis (Alternativa riformista); Simone Di Stefano (Sovranità); Giampiero Prugni (Italia dei diritti) e Aurelio Fabiani. In Campania Vincenzo De Luca, sindaco decaduto di Salerno e vincitore delle primarie, sfiderà per il centrosinistra (sostenuto da dieci liste: Pd, Verdi, Psi, Idv, Udc, Centro democratico, Campania Libera, De Luca Presidente, Campania in Rete, Sud con De Luca) il governatore uscente di Forza Italia Stefano Caldoro (appoggiato da Fi, Ncd, Fratelli d’Italia, Caldoro presidente, Noi Sud, Democrazia cristiana, Popolari per l’Italia-Pri, Mai più Terra dei Fuochi, Vittime della giustizia e del Fisco, Lega Sud Ausonia). In campo anche Valeria Ciarambino, candidata del Movimento 5 Stelle, Angelo Ferrillo con la lista ‘Mai più terra dei fuochi’, Salvatore Vozza per Sel. Ci sono poi la lista “Mo” di stampo meridionalista che punta sul giornalista Marco Esposito (ex assessore della prima giunta de Magistris) e Forza Nuova che candida Michele Giliberti. In Puglia in corsa per il centrosinistra c’è Michele Emiliano, mentre il centrodestra correrà diviso: da una parte Forza Italia e Lega che appoggiano Adriana Poli Bortone e dall’altra parte Francesco Schittulli, sostenuto da Nuovo Centrodestra e dalle liste vicine a Raffaele Fitto. Gli altri volti sono quelli di Antonella Laricchia, studentessa, che scende in campo per il Movimento cinque stelle e del consigliere comunale di Brindisi Riccardo Rossi, appoggiato da ‘L’altra Puglia.

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