Emerge in un’asta la teoria di Einstein sulla “vita felice”

Emerge in un’asta la teoria di Einstein sulla “vita felice”
Lo scienziato, Albert Einstein
22 ottobre 2017

Albert Einstein non ha solo elaborato le teorie della relatività, ma anche una teoria della vita felice. E questa teoria, scritta su alcuni foglietti, è riemersa oggi in un’asta a Gerusalemme, 95 anni dopo che il suo autore l’ha affidata a un fattorino a Tokyo. Era il 1922 e il padre della relatività era in Giappone per delle lezioni. Era stato informato che avrebbe a breve ricevuto il premio Nobel per la fisica e la sua fama anche fuori dai circoli scientifici era in crescita. Un fattorino giapponese dell’Hotel Imperiale di Tokyo fu chiamato nella stanza dello scienziato per una commissione. Come è norma in Giappone, il ragazzo non accettò la mancia, o Einstein non aveva spiccioli. Ma lo scienziato non volle comunque mandarlo via a mani vuote, così scrisse per lui una nota in tedesco, ha raccontato un parente del ragazzo al venditore. “Forse, se sarà fortunato, questo biglietto avrà molto più valore di una semplice mancia”, disse al fattorino, secondo il venditore, un residente nella città tedesca di Amburgo che vuole restare anonimo. Un biglietto dice che “una vita quieta e modesta porta più gioia che il perseguimento del successo accompagnato con una costante agitazione”. In un altro foglietto è scritto semplicemente: “Se c’è la volontà, c’è un modo”. Insomma, volere è potere. I messaggi, finora sconosciuti, non hanno alcun valore scientifico, ma illuminano il modo di pensare del grande scienziato. “Quello che possiamo fare – spiega Roni Grosz, archivista che si occupa presso l’Università ebraica di Gerusalemme della più grande collezione di documenti di Einstein – è disegnar un ritratto di Einstein attraverso i suoi scritti. Questa è una tessera del mosaico”.

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