Esondazioni e frane, 12 morti in Sicilia. Conte sull’Isola, l’indignazione di Musumeci

4 novembre 2018

L’ultima ondata di maltempo ha provocato un’autentica strage in Sicilia con almeno 12 vittime: 9 tra cui due bimbi e un 15enne a Casteldaccia, nel Palermitano, dove un fiume in piena ha riversato un’ondata di fango e acqua che ha travolto una villetta sterminando due famiglie; un 44enne e’ deceduto a Vicari, sempre nel Palermitano, e una coppia di turisti tedeschi e’ annegata nella propria auto a Cammarata, in provincia di Agrigento. A questi si aggiunge un disperso a Corleone, un medico di 40 anni che si stava recando nell’ospedale del paese.

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In Sicilia si e’ recato il premier Giuseppe Conte, che ha sorvolato in elicottero le zone piu’ colpite e ha reso omaggio alle salme delle vittime di Casteldaccia. Terribile la dinamica della tragedia nel paesino del palermitano dove nella tarda serata di sabato e’ stata sommersa dalla piena del torrente Milicia una villetta in cui si erano riunite due famiglie imparentate residenti a Palermo: morti nonni, figli, zii e nipoti. Unico superstite Giuseppe Giordano, commerciante di Palermo che amava quella villetta, salvatosi perche’ rimasto aggrappato a un albero, rimasto solo con la sua figlia di 12 anni, Asia, scampata alla morte perche’ era uscita poco prima con lo zio Luca. Erano arrivati in quel villino un paio di giorni fa per il ponte di Ognissanti.

Morti la moglie di Giuseppe Giordano, Stefania Catanzaro, 32 anni, la figlia Rachele, di un anno; il figlio 15enne Federico, il padre di Giuseppe Giordano, Antonino, di 65 anni, e la moglie Matilde Comito, il fratello Marco Giordano, 32 anni, la sorella Monia Giordano, 40, il figlioletto di 3 anni di quest’ultima, Francesco Rughoo, e la nonna del piccolo, Nunzia Flamia, 65 anni. La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta e la scientifica ha effettuato i primi rilievi. “E’ stato un evento improvviso”, ha detto appena giunto a Casteldaccia il procuratore Ambrogio Cartosio, “una massa d’acqua e’ piombata sul villino. Dobbiamo accertane la causa. L’origine della massa d’acqua che ha invaso l’immobile e ha annegato gli occupanti, e’ da accertare, potrebbe essere il fiume Milicia. Ma dobbiamo vedere anche l’origine del villino”, dove una famiglia e’ stata sterminata dalla furia dell’acqua, “perche’ c’e’ un vincolo che non consente di costruire vicino al fiume, entro i 150 metri”. Il magistrato ha compiuto un sorvolo in elicottero con i carabinieri.

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L’abusivismo e’ al centro dell’inchiesta della procura di Termini Imerese che ha inviato i poliziotti in municipio per acquisire atti. E uno dei sopravvissuti, Giuseppe Giordano, che ha perso un figlio e la moglie e altri parenti, accusa: “Nessuno ci aveva detto che la casa non era in regola”. Dunque la casa era abusiva. Da dieci anni sull’immobile sarebbe rimasto senza esito un ordine di demolizione del Comune. I proprietari avevano impugnato il provvedimento davanti al Tar. Una guerra di carte bollate che ha fermato le ruspe. E’ il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, a renderlo noto, confermando che gli occupanti uccisi dalla piena del fiume, avevano preso l’immobile in affitto. Una zona “ad alto rischio”, spiega, “proprio per la presenza del fiume e di un diffuso abusivismo”.

Conte, che ha rinnovato “la vicinanza a tutte le popolazioni colpite” dal maltempo e ha ringraziato “donne e uomini del Servizio nazionale della Protezione civile” e “l’intera macchina dei soccorsi”, ha reso omaggio alle salme delle vittime all’obitorio del Policlinico di Palermo. Il premier ha incontrato i parenti delle vittime e Giuseppe Giordano, il superstite che ha perso la moglie e due figli, di uno e 15 anni. “Se sapevano che c’era l’allarme perche’ non ci hanno avvertito?”, aveva chiesto l’uomo tra le lacrime rivolgendosi al sindaco di Palermo, Leolula Orlando. Un morto anche a Vicari: e’ Alessandro Scavone, 44 anni, produttore di vini che recentemente aveva acquisito la gestione di una pompa di benzina; era stato eletto al consiglio comunale di Salemi, nel trapanese, con la lista di Vittorio Sgarbi. L’uomo si trovava a Vicari assieme a un amico – poi ritrovato, il 21enne Salvatore D’Amato – all’interno di una jeep travolta dalla furia dell’acqua.

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Il sindaco Domenico Venuti ha disposto il lutto cittadino parlando di “una tragedia spaventosa”. “Scavone era una persona perbene e corretta che ha svolto con grande serieta’ il suo ruolo di consigliere comunale”, ha detto Lorenzo Cascio, presidente del Consiglio comunale di Salemi. In provincia di Agrigento due coniugi – un 54enne siciliano residente da tempo a Francoforte e la moglie tedesca – sono morti a bordo di un’auto a noleggio investita da una frana causata dall’esondazione di un torrente nei pressi di Cammarata. L’auto e’ stata trovata nel torrente. La coppia era ospite di una struttura ricettiva che ha lanciato l’allarme.

Ma intanto si sfiora l’incidente diplomatico. “Ho appreso dalla viva voce del prefetto di Palermo e dai funzionari della Digos che il cerimoniale del presidente Conte non mi avrebbe consentito di accedere al Policlinico, dove avrei voluto accogliere il premier e, assieme a lui, rendere l’omaggio alle vittime di questa notte e portare ai familiari il cordoglio della comunita’ siciliana – ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci -. Il profondo rispetto per i morti di questa sciagura mi ha indotto ad assumere una condotta improntata al senso di responsabilita’: ho preferito, senza plateali polemiche, fare rientro alla Presidenza della Regione per presiedere la seduta dalla Giunta e decidere quali ulteriori misure debbano essere adottate a partire da domani, dopo quelle deliberate e realizzate nei giorni scorsi”.

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“Sia chiaro, questa inaudita vicenda, che non ha precedenti nella storia della Regione siciliana, allarma e suscita indignazione. Non cerco il rispetto per la mia persona – ha concluso il governatore della Sicilia – ma lo pretendo per l’Istituzione che rappresento e per il popolo siciliano. E questo vale per tutte le istituzioni, anche per il presidente del Consiglio”.

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