Esopo a modo nostro, in scena una ‘favola’ detenuti a Palermo

13 settembre 2016

Dopo l’Iliade e l’Odissea è tempo di “Esopo a modo nostro”. In scena domani alle 18, a Palermo, al parco di villa Pantelleria, lo spettacolo diretto da Preziosa Salatino con otto entusiasti detenuti dell’Ucciardoneche hanno dai 20 ai 40 anni: Giuseppe Augello, Salvo Ciancio, Luca Di Silvestro, Santo Fauci, Maurizio Inzerillo, Bebe Olariu, Tony Palazzotto e Giovanni Scurato. Lo spettacolo si inserisce nel progetto “Classici in strada”, giunto alla sua terza edizione, con il coinvolgimento di una rete di scuole e associazioni palermitane impegnate nel promuovere la conoscenza dei testi classici attraverso lo strumento del teatro, realizzando eventi in strade e piazze dei quartieri più disagiati della città. La scuola pilota della rete è il liceo scientifico “Benedetto Croce”, con la sezione carceraria Ucciardone. A coordinare il progetto la professoressa di Lettere Isabella Tondo.

“E’ una grande soddisfazione per chi ha creduto in questo progetto, vederlo proseguire anche al di fuori delle mura del carcere e approdare in un teatro della città- dice Marco Anello, Dirigente dall’Ambito territoriale di Palermo- Auguro a tutti gli attori che si sono impegnati in questi percorsi di continuare su questo cammino e raggiungere altri e maggiori successi”. Lo spettacolo “Esopo a modo nostro” racconta in maniera genuina e auto-ironica il percorso di un gruppo di detenuti (diversi per eta’, provenienza e carattere) alle prese con le favole morali dello scrittore greco. Lepri presuntuose, topolini riconoscenti, lupi prepotenti, cicale scanzonate e operose formiche sono stati il pretesto per riflettere su vizi e virtù dell’essere umano. “Un incontro importante- quello della scuola e del teatro in carcere- dice la regista Preziosa Salatino- anche perché i nostri laboratori sono stati arricchiti da lezioni tematiche degli insegnanti, che hanno appassionato molto i partecipanti. Lo scorso anno i detenuti hanno riscritto e interpretato in siciliano passi dell’Iliade e dell’Odissea, quest’anno l’hanno fatto con Esopo, grazie anche a delle favole tradotte da Giovanni Meli. La risposta di tutti e’ stata entusiasmante”.

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