Esplode un ordigno a Roma. Polizia: “E’ stato un atto dimostrativo”

12 maggio 2017

Forte esplosione questa mattina a Roma vicino all’ufficio postale in via Marmorata. Dalle prime informazioni, non si segnalano danni a persone. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco e della polizia. Potrebbero esser stati gli anarchici. Gli inquirenti della Procura di Roma valutano anche questa ipotesi. Secondo quanto si è appreso, i magistrati dell’Antiterrorismo avvieranno nelle prossime ore un fascicolo d’indagine non appena ricevuta una informativa da parte delle forze di polizia. Allo stato, comunque, non sarebbero stati ritrovati volantini e non sono ancora state registrate rivendicazioni. La galassia insurrezionalista ed anarchica già in passato ha avuto come obiettivi gli uffici postali. Massima attenzione – si ripete – ma nessun allarme specifico. L’ordigno rudimentale era collocato tra due autovetture in sosta, nel parcheggio delle Poste. Infatti, non sono stati due ordigni a esplodere – come si era detto in un primo momento ma uno solo.

Lo ha precisato Massimo Improta, funzionario della polizia di Stato, spiegando che “abbiamo fatto accertamenti tecnici sul luogo della esplosione e abbiamo trovato un ordigno già esploso, costituito da alcuni pezzi che lo riconducono a un ordigno rudimentale. È un unico ordigno, e non due, che dato vita a una doppia deflagrazione, la prima per l’innesco e la seconda per la bottiglia infiammabile contenente probabilmente benzina”. Quanto ai danni, Improta ha detto che un’auto è stata danneggiata dagli schizzi della benzina infiammata che, detonando, è finita sul cofano. “Le fiamme – ha aggiunto- non hanno fatto danni perché i dipendenti delle Poste sono intervenuti subito con un estintore”. L’ordigno era piccolo e poteva contenere al massimo un litro di liquido infiammabile ed è stato trovato “in una area riservata del parcheggio delle Poste che non affaccia nemmeno sulla strada”. Per il funzionario della questura si è probabilmente trattato di un “atto dimostrativo”, anche perché l’ordigno “è stato collocato in un posto che è edificio di pubblico interesse”. Al momento la scientifica sta lavorando alla repertazione dei frammenti. Sono al vaglio degli inquirenti anche le immagini delle telecamere di sorveglianza.

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