Ferrari: 8 marce avanti e 1 indietro, continuiamo a spingere

Ferrari: 8 marce avanti e 1 indietro, continuiamo a spingere
27 luglio 2015

Ferrari-Jerez-Vettel

Chi ha pensato che il Cavallino Rampante fosse “finito” con una stagione di gare “disastrosa” ora faccia retromarcia ai 300 chilometri all’ora. Perché la Ferrari è otto marce avanti e una indietro. Dopo la vittoria di Sebastian Vettel al Gp di Ungheria è l’ora di fare i conti e di “continuare a spingere”. E’ intitolato proprio “Keep on pushing” il decimo episodio del Gran Premio di Formula 1 commentato sul sito ufficiale della Scuderia Ferrari, all’indomani del podio, il secondo della stagione. “C’è tutto in quella coppa, appoggiata come uno strano trombone sul sedile del charter da Budapest, ancora segnata dalle ditate di chi l’ha voluta stringere per un momento” si legge nel racconto della Ferrari, accompagnato dalla galleria di foto che ritraggono Vettel sul podio, che alza trionfante la coppa e abbraccia i meccanici. “E dal bacio di Seb sul podio. C’è la sintesi di una gara che in 69 giri affolla di tutto: la partenza bruciante delle due Ferrari che trovano il varco sfidando il millimetro; (poi dicono che uno si butta a sinistra, diceva Totò); gli errori dei piloti Mercedes, nell’insolito ruolo di inseguitori”.

SILENZIO RADIO Gp fortunato per Vettel, ma da dimenticare per il compagno Raikkonen che si è dovuto ritirare prima della fine della gara. “La voce sofferta di Kimi che annuncia una perdita di potenza, la tristezza rassegnata” della fidanzata “Minttu ai box che vuole sapere cosa si può fare (niente, purtroppo)”, si legge sul sito della Scuderia Ferrari.
Poi “gli ultimi, incredibili giri, dove tutti sembrano impazziti, Ricciardo che fa a ruotate con le Mercedes, si aggancia con Hamilton, danneggia la sua ala tagliando la gomma di Rosberg”. Tutti pazzi tranne lui, Seb. “Silenzio radio quasi assoluto, solo la voce” dell’ingegnere “Riccardo Adami che scandisce i tempi sul giro quando c’è da tirare, all’inizio, e lascia all’iniziativa personale il compito di controllare l’assalto di Rosberg quando la ‘safety’ si fa da parte. ‘Good lap. Keep on pushing’. E arriva, dopo centosei minuti e dieci secondi di incredibile tensione”.

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I SU E GIU’ Così “arriva la seconda vittoria stagionale, quella che pareggia i conti con le previsioni di un mattino di dicembre 2014. Per qualcuno sembrava incredibile, per qualcun altro è ora di farli adesso, i conti. La Ferrari ha otto marce avanti e una indietro; mentre chi la dava per finita, anzi “disastrosa”, solo due settimane fa, adesso fa retromarcia a 300 all’ora”. E’ per questo che da Maranello non hanno dubbi: “la Ferrari ha otto marce avanti e una indietro. E’ la dimostrazione che ogni sintesi dovrebbe comportare almeno un po’ di analisi, senza paure ma anche senza preconcetti. Una gara, bene o male che vada, non dovrebbe cambiare il giudizio. I su e giù, nel corso della stagione, erano stati preventivati. Questo è un “su” da incorniciare, anche se avrebbe potuto, dovuto essere una soddisfazione doppia. Ma nel sedile dietro a quello della coppa, seminascosto dal trofeo, c’è un viso allegro che sorride con la consapevolezza di avere fatto qualcosa di grande”. Poi un ricordo per Jules Bianchi, il giovane pilota francese, dal 2009 nel programma giovani della Scuderia Ferrari, morto il 17 luglio dopo 9 mesi di coma. “Dalle lacrime per Jules alla gioia per la prima vittoria all’Hungaroring. I colleghi scomparsi si onorano così: tornando all’attacco a testa bassa”.

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