Finocchiaro corre per il Colle ma inciampa nei guai del marito

Finocchiaro corre per il Colle ma inciampa nei guai del marito
23 gennaio 2015

La corsa per il Quirinale di Anna Finocchiaro potrebbe essere bloccata dal marito. Mentre la parlamentare del Pd viene inserita nella rosa dei candidati al Colle, il consorte, Melchiorre Fidelbo (foto), deve vedersela con la magistratura. Fidelbo, di professione ginecologo, è imputato davanti al Tribunale di Catania per truffa aggravata perchè come amministratore delegato della Solsamb Srl, ha vinto un appalto senza gara per l’informatizzazione del presidio sanitario di Giarre. Insieme a lui dovranno rispondere dell’accusa l’allora direttore amministrativo dell’azienda sanitaria etnea, Giusepe Calaciura, e l’ex direttore generale Antonio Scavone, attuale senatore del gruppo Gal (Autonomie e Libertà). La tesi della Procura è che la convenzione stipulata tra l’azienda sanitaria etnea e la società Fidelbo sia stata redatta “senza previo espletamento di una procedura di evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna”.

Come previsto dalle leggi regionali. In virtù di questo provvedimento la Fidelbo avrebbe avuto un vantaggio patrimoniale con una prima anticipazione di 175 mila euro. Il processo, iniziato due anni fa, procede con grande lentezza tra una serie di rinvii con il rischio che tutto finisca nelle secche della prescrizione. Finora sono stati sentiti i testimoni dell’accusa e il 3 febbraio saranno ascoltati gli imputati. Il processo dovrà chiarire come mai l’appalto fu affidato proprio alla società di cui il marito della Finocchiaro era amministratore delegato e se altre società furono messe in condizione di presentare i progetti. Fidelbo in sua difesa ha sempre detto che “non aveva senso una gara pubblica”.

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Ha sempre rivendicato competenze nel campo del software oltre a quelle mediche. Ma secondo gli ispettori regionali l’appalto era stato affidato “in violazione dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, trasparenza e pubblicità”. Proprio a seguito della relazione degli ispettori, l’assessore regionale del tempo revocò l’appalto. Fidelbo a quel tempo disse che colpendo lui volevano far pagare alla moglie l’appoggio al governo Lombardo. (Il Tempo)

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