Fratelli d’Italia respinge le accuse del M5S: “Farneticazioni sul depistaggio, noi cerchiamo la verità sulle stragi”

“Le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle sono farneticanti e gravissime, un attacco sconsiderato che spiega perché la verità sulle stragi di mafia sia rimasta a lungo sepolta”. È una replica durissima quella di Fratelli d’Italia, con il deputato Riccardo De Corato, capogruppo in Commissione Antimafia, che bolla come “illazioni” le accuse di “depistaggio istituzionale” mosse dal M5S contro la Commissione presieduta da Chiara Colosimo. Al centro della bufera, l’operato della Commissione, accusata dai pentastellati di restringere l’inchiesta alla sola strage di via D’Amelio, in cui morì Paolo Borsellino, e alla pista mafia-appalti, oscurando il contesto più ampio delle stragi degli anni ’90.

Giovanni Donzelli e Roberto Scarpinato

La scintilla del M5S

A innescare lo scontro è stata una rovente conferenza stampa del Movimento 5 Stelle, con il senatore ed ex magistrato Roberto Scarpinato, il leader Giuseppe Conte e l’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. “Le stragi di mafia sono ancora tra noi, e la verità viene ostacolata da un disegno politico”, ha tuonato Scarpinato. Il casus belli è l’audizione di martedì 13 maggio degli ex ufficiali del ROS Mario Mori e Giuseppe De Donno, che hanno depositato una memoria definita dal M5S “un coacervo di falsità e omissioni”. Per smontarla, i pentastellati hanno presentato un dossier di 93 pagine, che denunciano essere stato ignorato dalla Commissione.

“La situazione è gravissima, un vero depistaggio istituzionale”, ha accusato Conte, parlando di “bullismo istituzionale” da parte della maggioranza di centrodestra. L’ex premier ha chiamato in causa le massime autorità: “Chiediamo ai presidenti di Camera e Senato di intervenire e al presidente Mattarella, con rispetto, di vigilare. Non permetteremo che la storia venga riscritta”. Cafiero De Raho ha denunciato la “mancanza di imparzialità” della Commissione: “Si vuole isolare via D’Amelio, legandola solo a mafia-appalti. Quando Mori ha finito di parlare, la maggioranza lo ha applaudito: la loro verità è già scritta”. Scarpinato ha aggiunto: “Si cerca di intimidire la magistratura che ha osato indagare gli intoccabili: Dell’Utri, Cuffaro, D’Alì, Andreotti, Berlusconi. È un monito per i giudici di oggi e di domani”. Conte ha sferrato un affondo politico: “La stagione delle stragi e della strategia della tensione è intrecciata con la storia di Fratelli d’Italia. Colosimo è la persona giusta per il compito che le è stato affidato”.

La controffensiva di Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia non ci sta e contrattacca con veemenza. De Corato difende l’operato di Colosimo: “Finalmente si procede verso la verità, nel rispetto delle regole. È sconcertante che un ex premier si accompagni a due ex magistrati come Scarpinato, che indagò il fratello di Mattarella, poi prosciolto, e ora si appella al presidente della Repubblica. La tragedia diventa farsa”. Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI, bolla le parole di Conte come “stucchevoli e prive di fondamento”: “Fratelli d’Italia cerca la verità, nonostante alcuni magistrati abbiano perseguitato per anni Mori e De Donno con accuse infondate”. Donzelli punta il dito contro De Raho, accusandolo di un “conflitto di interessi colossale” per il suo passato alla DNA e il ruolo di vice presidente della Commissione.

Il senatore Salvo Sallemi rincara: “Conte e De Raho mostrano un’arroganza che antepone la convenienza politica alla verità. La maggioranza lavora per la giustizia, senza distorsioni. Colosimo segue le regole, mentre l’opposizione dovrebbe chiedere scusa”. FdI rivendica un lavoro rigoroso, accusando il M5S di strumentalizzare le stragi per tornaconto elettorale.

“Leggo le ridicole affermazioni di Conte sulla Commissione antimafia. ‘La vera strage impunita è quella da lui attuata ai danni della verità’, che con le sue parole viene massacrata ed offesa,” dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, membro della Commissione Antimafia.

“Per quanto riguarda poi le offese alla Presidente della Commissione antimafia, forse Conte farebbe meglio a dedicare il suo tempo a spingere i contribuenti a pagare fino in fondo le loro tasse. ‘Per raggiungere ottimi risultati,’ potrebbe anche non essere necessario che uscisse di casa”. Gasparri sottolinea così la sua critica nei confronti delle recenti esternazioni dell’ex premier, mettendo in evidenza quello che definisce un “atteggiamento irrispettoso e fuori luogo”.

Una verità sempre più lontana

Lo scontro tra M5S e Fratelli d’Italia riapre una ferita mai chiusa: le stragi mafiose degli anni ’90, ancora avvolte da ombre e sospetti. Da un lato, il Movimento 5 Stelle denuncia un tentativo di manipolare la storia, proteggendo responsabilità più ampie; dall’altro, la maggioranza si proclama paladina della verità, accusando l’opposizione di alimentare divisioni. In questo clima di polarizzazione, la giustizia sembra scivolare sempre più lontano, lasciando l’Italia a confrontarsi con un passato che continua a dividere.