Fratoianni verso l’investitura: “Sinistra italiana sia un vero partito, dalla parte di chi sta peggio”

Fratoianni verso l’investitura: “Sinistra italiana sia un vero partito, dalla parte di chi sta peggio”
18 febbraio 2017

Sarà investito domani, salvo imprevisti, della carica di segretario di Sinistra italiana: Nicola Fratoianni, pisano, 44 anni, già assessore regionale nella giunta di Nichi Vendola e coordinatore di Sel, è intervenuto stamattina al congresso di fondazione di Si, in corso al palacongressi di Rimini. Il suo discorso è iniziato con un accenno alle divisioni che hanno preceduto il congresso, con lo strappo del capogruppo alla Camera Arturo Scotto: “Non è stato facile – ha detto – abbiamo commesso tanti errori ma siamo qui e siamo in tanti”. “Non ci basta parlare di noi stessi, da qui vogliamo parlare a quelli cui una sinistra serve oggi disperatamente”, ha sottolineato, snocciolando l’elenco dei soggetti sociali che sono i naturali interlocutori della nuova formazione politica.
“Vogliamo parlare – ha aggiunto – ai lavoratori che perdono ogni giorno un po’ di salario, ai precari, agli studenti che oggi non possono più permettersi di esserlo, ale donne, ai migranti trattati come un’umanità di scarto”.

FINANZA PREDATRICE “Prendiamo un impegno solenne: facciamo un partito per stare dalla parte di chi sta peggio, di chi subisce una diseguaglianza insopportabile. Dopo otto anni dall’esplosione della crisi hanno fatto o proposto ogni riforma possibile, nessuno ha messo in agenda la riforma radicale della finanza predatrice”, ha sottolineato. “Nessuna chiusura, nessuna blindatura”, è la replica alle polemiche sulla vocazione “minoritaria” della quale Si è stata accusata dall’interno. “Per aprire le porte serve una casa, dove organizzare un punto di vista sul mondo. Ci interessa molto quello che accade intorno a noi, senza arroganza. Ci sarà forse una rottura nel Pd, un fatto importante, cui dobbiamo guardare e con cui dobbiamo interloquire”. Fratoianni ha ribadito il suo appello ad Arturo Scotto, “vieni qua, sei il mio capogruppo, discutiamo, dividiamoci, ma facciamolo insieme”. E agli appelli unitari ha replicato chiedendosi “vincere per fare che, perché può capitare a volte di vincere e fare il contrario di quel che abbiamo promesso in campagna elettorale, e quella è la morte della politica. E allora: reddito, riduzione dell’orario, un piano di investimenti pubblici per la riconversione ecologica dell’economia, messa in sicurezza del territorio, gratuità della formazione” sono i punti programmatici che Fratoianni ha snocciolato dal podio di Rimini.

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POSIZIONAMENTO Ma sul posizionamento politico restano le distanze con i “dissidenti” più impegnati nel dialogo con Pisapia da un lato e D’Alema dall’altro. “Il 4 dicembre non è stato un incidente, ma un momento nel quale qualcuno si è ribellato a un disegno neoautoritario della democrazia, cioè a chi pensa che nella crisi serva un governo senza il popolo. A quella spinta dobbiamo dare una risposta. Come si fa a proporre il ritorno di leggi maggioritarie, delle coalizioni? Non hanno capito niente. Basta con l’uomo solo al comando. Serve una legge pro-por-zio-na-le, ha scandito l’aspirante leader di Si. “E serve un partito, tradizionale per quanto possibile oggi: “Un partito, quindi radicamento, sezioni, sedi, circoli, dove potersi incontrare. E poi mutualismo, nuovo mutualismo: una quota significativa di quello che versano i parlamentari e del 2 per mille finanzi tutto ciò che costruisce densità sociale”, ha concluso Fratoianni.

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