Game over per Alternativa popolare, “separazione consensuale”

Game over per Alternativa popolare, “separazione consensuale”
il ministro degli Interni, Angelino Alfano
11 dicembre 2017

Tutti negano che si tratti di una scissione. E, per evitare che si verifichi anche ufficialmente, si sta tentando di non arrivare a una conta finale. Ma dentro Ap i giochi ormai sono fatti e anche se Fabrizio Cicchitto preferisce chiamarla “separazione consensuale”, il punto è che dentro il partito nato da una costola del Pdl per volere di Angelino Alfano le strade si dividono: da una parte chi, come Beatrice Lorenzin e lo stesso Alfano (che pure ha annunciato di non ricandidarsi) punta a creare un’area di centro per allearsi con il Pd e dall’altra Maurizio Lupi e il fronte nordista che invece strizzano l’occhio alla quarta gamba del centrodestra. La Direzione del partito, convocata questo pomeriggio, è stata aggiornata per domani alle 18 nel tentativo, si legge nella nota finale, “di presentare un documento unitario che salvaguardi le due coerenze politiche emerse nella discussione di oggi: una di appartenenza alla propria storia politica e alla nascita del partito e l’altra di prosecuzione nell’azione riformista di governo, iniziata cinque anni fa”.

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Ma le parole più chiare le dicono, da un fronte e dall’altro, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Lupi parlando con i giornalisti al termine della riunione. “Ci sono – spiega il primo – due posizioni politiche diverse. C’è una parte di noi che vuole tradurre l’esperienza di governo in una coalizione e un’altra parte che vuole andare da sola. Abbiamo verificato il dissenso”. “Personalmente – dice invece il secondo – penso che oggi serva una proposta seria, moderata, liberale, alternativa al Pd con cui abbiamo legittimamente governato ma che dia la possibilità a tante persone che si riconoscono in un’idea moderata, di avere una possibilità di voto. E credo che a noi spetti questo, anche unendo altre forze. Si governa solo con il centro. L’Italia può essere salvata e governata solo con una forza di centro seria”. Adesso la parola passa ai tre fondatori – Lupi, Cicchitto e Lorenzin – e starà a loro il compito di cercare la strada per la separazione consensuale. E’ possibile che il simbolo di Ap resti ad Alfano e che invece alla compagine di Lupi venga affidato il vecchio brand di Nuovo centrodestra. askanews

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