Gaza, Trump minaccia Hamas: “Risposta brutale se l’accordo salta”. Vance in Israele per monitorare il cessate il fuoco
Il presidente americano rivela che alleati mediorientali sono pronti a intervenire militarmente a Gaza.
Il presidente americano Donald Trump lancia un ultimatum durissimo ad Hamas: rispettare l’accordo di cessate il fuoco siglato a Sharm el Sheikh o affrontare una reazione “veloce, furiosa e brutale”. La minaccia arriva attraverso Truth Social, dove Trump ha rivelato che diversi alleati mediorientali si sono offerti di intervenire militarmente a Gaza, su sua richiesta, per neutralizzare il gruppo terroristico in caso di violazioni dell’intesa. Il presidente ha però frenato ogni iniziativa immediata, dichiarando di volere ancora dare una possibilità ad Hamas di “fare ciò che è giusto”.
Trump ha reso noto che numerosi paesi della regione mediorientale hanno manifestato “con grande entusiasmo” la loro disponibilità a dispiegare “una forza pesante” nella Striscia per reprimere Hamas qualora continuasse a comportarsi in modo scorretto. “Ho detto a questi paesi, e a Israele, ‘Non ancora’!”, ha precisato il presidente americano, sottolineando come la porta della diplomazia resti aperta.
Nel suo messaggio, Trump ha anche ringraziato l’Indonesia e il suo leader per il sostegno fornito al Medio Oriente e agli Stati Uniti. La posizione del presidente americano arriva in un momento delicato per l’implementazione del cessate il fuoco. Mentre la tregua regge, rimangono aperti interrogativi sulla reale capacità di Hamas di rispettare gli impegni presi e sulla tenuta dell’accordo nel medio termine.
Hamas indebolito ma non sconfitto: restano fino a 25mila miliziani
Nonostante i pesanti colpi subiti durante la guerra con Israele, Hamas mantiene una capacità operativa significativa. Secondo Shalom Ben Hanan, ricercatore dell’Istituto Internazionale per l’Antiterrorismo presso la Reichman University ed ex veterano dello Shin Bet con quasi trent’anni di esperienza, l’organizzazione può ancora contare su un numero di combattenti compreso tra 15mila e 25mila unità. Il gruppo terroristico ha perso circa 20mila uomini nel conflitto e il 90% del suo arsenale missilistico è stato neutralizzato dalle difese israeliane.
L’esperto avverte tuttavia che il potenziale di ripresa di Hamas rimane intatto, alimentato dalla possibilità di reclutare nuovi membri tra i palestinesi. “Decine di migliaia di civili palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano”, ha dichiarato Ben Hanan alla Nbc, evidenziando come questo tragico bilancio possa spingere molti giovani ad arruolarsi nelle file del gruppo. “Forse la minaccia non è nei giorni a venire o nel futuro più prossimo. Ma il loro potenziale è ancora lì”, ha concluso il ricercatore.
Vance in Israele per supervisionare il cessate il fuoco, Hamas restituisce altri due corpi
Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, è atterrato all’aeroporto Ben Gurion per una missione di due giorni volta a monitorare l’applicazione della tregua. Secondo i media israeliani, Vance si recherà nel sud del paese presso il quartier generale della nuova forza supportata da Washington, incaricata di supervisionare il rispetto del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Mercoledì è previsto un incontro a Gerusalemme con il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog.
Sul fronte degli ostaggi, l’ala militare di Hamas ha annunciato che trasferirà in Israele due corpi di prigionieri deceduti. In una dichiarazione ufficiale, il gruppo ha affermato che i resti sono stati “recuperati oggi nella Striscia di Gaza”, senza però fornire l’identità delle vittime. La restituzione è prevista per le ore 21. Finora, Israele ha riconsegnato a Gaza i corpi di 15 palestinesi, in conformità con quanto stabilito nell’accordo di cessate il fuoco, come confermato dalla Croce Rossa.
