Gentiloni lascia la Camera: per me una grande emozione

Gentiloni lascia la Camera: per me una grande emozione
Paolo Gentiloni
29 novembre 2019

Paolo Gentiloni si impegna a “tenere insieme interesse nazionale e dimensione europea”, sottolineando di considerarsi “un patriota”. Il neo-commissario europeo agli affari economici lo dice parlando in Aula alla Camera. “Voglio dire qualche parola di commiato da quest’aula. Come sapete si è concluso l’iter di formazione della nuova commissione europea, di conseguenza ci saranno le mie dimissioni”. Gentiloni ringrazia “innanzitutto il governo, il presidente del Consiglio che mi ha indicato per la commissione e il mio partito che mi ha proposto. Entrare in quest’aula è sempre stato per me elemento di orgoglio, fierezza. Certamente abbiamo avuto limiti, errori. Ma guai a trasferire questi limiti ed errori negli istituti della democrazia rappresentativa”. La Camera è “sempre rimasta una scuola di politica e di libertà. Uscire da quella porta sapendo che non si rientrerà sarà per me grande emozione”.

Aggiunge Gentiloni: “Da lunedì farò il responsabile economico della commissione Ue, una sfida per me, una stranezza per molti ambienti europei: un italiano in quella posizione. Mi auguro che sia un’opportunità per l’Italia per essere più vicina a luoghi in cui si decidono cose fondamentali”. “Vorrei prendere impegno solenne – precisa – tenere insieme interesse nazionale e dimensione europea. Io sono ovviamente un italiano innamorato dell’Italia – un patriota, vorrei dire – e cercherò però di far capire che oggi il modo migliore per tutelare l’interesse nazionale è farlo nella dimensione europea”. “Abbiamo la fortuna di essere nati in Europa, di far parte del campione sociale della protezione sociale, dell’apertura economica, della lotta al cambiamento climatico, dei diritti e delle libertà. Difendiamo questa Europa, cambiamola, ma cambiamola per renderla più forte”. Gentiloni conclude ricordando “un grande italiano ucciso proprio un anno fa nel mercatino di natale, Antonio Megalizzi. Scriveva: ‘Viene da sperare che sia possibile rapportarsi alle istituzioni dando davvero soluzioni e non semplicemente inveendo’. E’ il senso della politica”.

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