Paolo Gentiloni da commissario all’Europarlamento: fissiamo priorità in Patto Ue, non sia “un carciofo”

Paolo Gentiloni da commissario all’Europarlamento: fissiamo priorità in Patto Ue, non sia “un carciofo”
Paolo Gentiloni
3 ottobre 2019

Il Patto Ue di stabilità e di crescita ha bisogno di una revisione, meglio se attraverso modifiche legislative (e non solo con operazioni interpretative), perché vanno individuate poche priorità chiare per quanto riguarda i settori in cui applicare la “flessibiltà”, come per gli investimenti per l’ambiente e quelli per la coesione; altrimenti rischia di “diventare una sorta di ‘carciofo’ dal quale si tolgono elementi con esenzioni in troppi campi”. Lo ha affermato oggi a Bruxelles, Paolo Gentiloni, durante la sua audizione di conferma al Parlamento europeo come commissario designato agli Affari economici per la prossima Commissione europea di Ursula von der Leyen.

Il Patto di stabilità si è dimostrato efficace nel ridurre i deficit di Bilancio dei Paesi, ma non altrettanto sulla riduzione degli indebitamenti e tanto meno è stato capace di rafforzare gli investimenti e la crescita, ha osservato Gentiloni. Più in generale, ha continuato, “se devo sintetizzare il mio programma da commissario europeo userei queste due parole: ambizione e condivisione”. Se confermato, “mi focalizzerò sulla riduzione dei debiti pubblici” ma anche “sull’uso adeguato dei margini di bilancio per fronteggiare i rischi di rallentamento della crescita”. In questo contesto, Gentiloni ha sottolineato che “le politiche economiche dovrebbero essere fortemente orientate a favore della crescita, a favore degli investimenti, e chiedere ai paesi (come la Germania) che hanno più margine di bilancio, di usarlo per rilanciare la crescita”. E ha aggiunto: “Dobbiamo adattare le nostre regole al cambiamento della situazione economica in Europa”.

Leggi anche:
Pensioni, oltre la metà ha un importo mensile sotto i 750 euro

L’eurocommissario designato non commenta invece sui propositi di manovra di Bilancio dell’Italia, “anche perché non l’abbiamo ancora. Avremo il piano tra 12 giorni e a quel punto gli dedicherò esattamente la stessa attenzione, attitudine al dialogo e serietà che riserverò agli altri stati membri dell’Ue”. La nota di aggiornamento al Def pubblicata dall’Italia “non è ancora una proposta di Bilancio”. Su questo aspetto la Commissione europea pubblicherà le sue previsioni economiche autunnali il 7 novembre e una questione rilevante, ai fini delle indicazioni che l’Ue che darà agli Stati membri sui bilanci, sarà rappresentata dalla valutazione su quanto tempo si trascinerà ancora l’attuale indebolimento dell’economia. “Il 7 novembre ci saranno le nuove previsioni, che dovrebbero dirci soprattutto se questo rallentamento della crescita è destinato a riprendersi molto velocemente o a durare, questo – ha affermato – è molto importante per la linea di politica economica che l’Ue indicherà ai paesi membri”.

Ad ogni modo “voglio essere chiarissimo: non sono e non sarò il rappresentante di un singolo governo nella Commissione europea, sarò, se confermato, il commissario agli Affari economici e in questa veste dialogherò con tutti”. Gentiloni ha però segnalato un altro aspetto: il ruolo delle stime sulla crescita potenziale e quindi sull’output gap sarà analizzato nell’ambito della possibile revisione del Patto. Si tratta di fattori che vengono presi in considerazione dalla Commissione (in modo spesso penalizzante per l’Italia) per decidere quale debba essere ogni anno lo sforzo di riduzione strutturale del deficit nei paesi dell’Eurozona. “Molti osservatori hanno sottolineato quanto poco questi indicatori siano accertabili con sicurezza: output gap e crescita potenziale – ha rilevato – sono soggetti a valutazioni discrezionali. E’ una valutazione che faremo nei prossimi mesi sulla revisione del ‘two pack’ e del ‘six pack'”, i pacchetti legislativi che hanno riformato il Patto di Stabilità durante la crisi del debito dell’Eurozona, con un giro di vite alle politiche di austerità.

Leggi anche:
Pensioni, oltre la metà ha un importo mensile sotto i 750 euro

Alla fine, Gentiloni, il commissario designato all’Economia della prossima Commissione europea di Ursula von der Leyen, ha avuto il via libera dei coordinatori dei gruppi politici alla fine dell’audizione di conferma. La conferma ha incontrato la sola contrarietà della Sinistra unitaria europea (Gue) e della destra sovranista del gruppo Identità e Democrazia.
Lo ha riferito, al termine della riunione dei coordinatori, la presidente della commissione Econ (Affari economici) dell’Europarlamento, Irene Tinagli (Pd – S&D). “C’è stato un clima estremamente positivo e sereno” durante l’audizione, in cui “sono emerse in maniera molto netta e chiara tutte le parole che stanno a cuore a questo Parlamento europeo e alla nuova Commissione”, ha riferito Tinagli, secondo cui Gentiloni è stato giudicato con “soddisfazione per gli impegni presi”, in particolare sulla “green economy” e sul sostegno allo sviluppo sostenibile, “in linea con quelli annunciati da von der Leyen”. Quanto al fatto che i Popolari abbiano criticato come “vaghe” alcune risposte del commissario designato, la presidente della commissione Econ ha precisato: “Gentiloni avrà con noi un rapporto di stretta collaborazione, per cui qualsiasi approfondimento ulteriore verrà fatto nella successiva collaborazione che ci sarà fra noi”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti