Gentiloni, sbloccato accordo Ocse su tassazione globale imprese

Gentiloni, sbloccato accordo Ocse su tassazione globale imprese
Paolo Gentiloni
16 aprile 2021

“La nuova amministrazione americana ha cambiato in molti campi” le prospettive del multilateralismo, e determinato “una nuova atmosfera” nell’ambito del G7 e degli incontri internazionali di primavera del Fmi. In questo contesto, riguardo ai lavori in corso nel quadro Ocse sulla tassazione delle multinazionali dell’economia digitale, c’è stata una svolta che ha sbloccato la discussione e reso più probabile un accordo globale. E’ quanto ha detto, in sostanza, il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, durante la conferenza stampa online alla fine della videoconferenza dell’Eurogruppo di oggi.

Gentiloni han sottolineato che l’accordo globale è preferibile a una soluzione solo europea, anche nella prospettiva della prossima introduzione delle nuove “risorse proprie” del bilancio comunitario, in particolare la futura tassa Ue sui giganti dell’economia digitale. “C’è stata – ha ricordato il commissario – una decisione molto concreta da parte dalla segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen, di cancellare la proposta del cosiddetto ‘safe harbour’ del primo ‘pilastro’ della discussione sulla tassazione globale”, dell’economia digitale.

Presentata precedentemente dall’Amministrazione Trump, la proposta del ‘safe harbour’ prevedeva sostanzialmente la possibilità per imprese multinazionali di scegliere il regime fiscale a cui sottoporsi, contraddicendo nei fatti lo scopo del “primo pilastro” dell’approccio Ocse, ovvero la definizione di nuove regole su come e dove le multinazionali devono pagare le tasse, sulla base dei redditi prodotti e indipendentemente da dove abbiano sede fisicamente. Inoltre, la proposta Usa rischiava di vanificare anche l’obiettivo del ‘secondo pilastro’ dell’approccio dell’Ocse, relativo all’aliquota minima da applicare alle imprese sottoposte al regime previsto dal primo pilastro.

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“Il carattere secondo noi opzionale di questa proposta americana aveva provocato uno stallo nella discussione sulla tassazione globale. Il solo fatto che questa proposta sia stata cancellata dalla segretaria al Tesoro Yellen ha dato un nuovo impeto alle possibilità di un accordo”, ha osservato Gentiloni. “Poi – ha continuato il commissario – l’Amministrazione americana ha fatto delle proposte, sia per il primo che per il secondo pilastro. Al momento, queste proposte sono state presentate in forma molto generale, per cui non entro nei dettagli; da quello che comprendiamo la nuova posizione americana sul ‘primo pilastro’ è di condividerne l’intenzione, ma senza focalizzarsi solo sui giganti digitali; tuttavia, questo c’era già nella discussione precedente”. In secondo luogo, ha aggiunto Gentiloni, “ci sembra di capire che la proposta americana sia molto ambiziosa sul cosiddetto ‘secondo pilastro’, riguardante la tassazione minima delle imprese, e questo anche in collegamento con le loro proposte interne”.

“Naturalmente – ha spiegato il commissario – noi cooperiamo per raggiungere l’accordo globale, per poi per trasferirlo all’interno della cornice europea. La mia preferenza è di avere, sempre, una soluzione globale sulla tassazione; e come seconda opzione avere una soluzione europea. L’opzione peggiore è di avere per i servizi digitali, come sta succedendo ora, il rischio di una proliferazione di diversi regimi di tassazione nazionali. Insomma penso che dovremmo lavorare a costruire questo accordo globale, e questo – ha sottolineato – darà anche una risposta per il lavoro che stiamo facendo sulle risorse proprie” del bilancio comunitario. “Ma farlo sulla base di una soluzione globale sarà molto meglio, non solo per gli Stati membri, ma anche per la comunità delle imprese e per i consumatori”, ha concluso Gentiloni.

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