“Mini-Merkel” eletta alla guida Cdu. La Cancelliera: “E ora inizia un nuovo capitolo”

7 dicembre 2018

Annegret Kramp-Karrenbauer ha ottenuto la maggioranza dei voti dei 1.001 delegati al congresso della Cdu chiamato a scegliere il successore di Angela Merkel alla guida del partito. Kramp-Karrenbauer, 56 anni, ex premier del land della Saarland, è considerata una fedelissima della cancelliera ed è già segretario generale del partito. Akk, come è nota in breve, ha ottenuto il 51,7% dei consensi, prevalendo su Friedrich Merz, antico rivale di Merkel, che voleva spostare a destra l’asse del partito conservatore al governo in Germania. Ma ora è lo stesso Merz a chiedere “a tutte le persone che mi hanno sostenuto di sostenere con tutte le forze la nuova presidente”. “Avrei vinto volentieri, ma nonostante cio’ e’ stato molto divertente”, ha aggiunto. Merz ha detto anche di essere “a disposizione per fornire il sostegno che puo’ servire nel partito”. Questa elezione e’ stata “un modello di democrazia”, ha concluso Merz.

Soprannominata “mini-Merkel”, la 56enne Annegret Kramp-Karrenbauer, ex premier del piccolo land della Saarland, è una fedele interprete della linea centrista della cancelliera che ha improntato la Cdu e la politica tedesca nei 18 anni di governo Merkel. Su iniziativa della stessa Merkel, a febbraio è diventata segretaria generale del partito. Le sue posizione cattoliche si sovrappongono a quella dell’ala conservatrice del partito piuttosto che a quelle della cancelliera su questioni sociali quali aborto e matrimoni gay. In tutta la campagna per la guida del partito ha puntato sulla sua lunga esperienza sul campo e sulle vittorie elettorali regionali, in netto contrasto con i contendenti maschi, Frederich Merz e il ministro della salute Jens Spahn. I sondaggi dicono chefra i tre in lizza Kramp-Karrenbauer è la candidata più popolare presso l’elettore medio tedesco.

L’addio della Merkel

Il lungo addio di una Angela Merkel visibilmente commossa inizia con un discorso appassionato davanti ai 1001 delegati del congresso della Cdu ad Amburgo, che le hanno tributato una standing ovation di 15 minuti. “Ora e’ giunta l’ora di iniziare un nuovo capitolo. Non sono nata cancelliera e non sono nata leader di partito. Mi sono sempre ripromessa di onorare i miei incarichi con onore e, un giorno, di lasciarli con dignita’. E’ stato per me un onore e una grande gioia”, ha detto, provando varie volte ad interrompere il fiume di applausi, senza riuscirci, mentre molti delegati agitavano cartelli con la scritta “Danke Chefin”, ossia “Grazie, capa”. La sensazione di essere ad un “congresso del destino”, come lo definiscono molti qui alla Fiera, c’e’ tutto.

E’ stato un discorso in cui la presidente uscente del partito che fu di Adenauer e di Kohl ne ha voluto sottolineare con orgoglio “le conquiste e la forza”, lungo una guida ininterrotta per 18 anni, al di la’ delle difficolta’ e delle polemiche: “E sia nella Cdu che nella Csu abbiamo dolorosamente imparato dove portano i litigi senza fine”, ha aggiunto Merkel riferendosi alle ultime batoste elettorali, ma anche alle contrapposizioni tre le varie anime del partito nello scontro tra gli sfidanti alla leadership, Annegret Kramp-Karrenbauer, Friedrich Merz e Jens Spahn, che oggi si sottopongono al voto dei delegati. Un discorso orgoglioso, ma a tratti anche duro: rivolto sia a chi nel partito immagina svolte a destra e chi l’ha subissata di critiche (“Io so che certe volte ho messo a dura prova i vostri nervi”, dice con una battuta), ma anche alla minaccia rappresentata dai nazional-populisti dell’Afd: “La politica non e’ solo proporre risposte facili, e’ soprattutto compromesso”, scandisce con sicurezza Merkel. “La politica e’ saper guardare il mondo anche con gli occhi degli altri, e’ molteplice, e’ colorata”.

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E ancora: “Noi cristiano-democratici non escludiamo nessuno. Mai. Noi non spingiamo all’odio o al disprezzo di altre persone. Per noi non ci esistono differenze sulla dignita’ delle persone”. La cancelliera ribadisce il bisogno dell’unita’ del partito – anche qui, una risposta indiretta ai tanti che parlano di una Cdu sempre piu’ lacerata – senza ovviamente nascondersi che “stiamo attraversando tempi di grandi cambiamenti”, intendendo le difficolta’ dei grandi partiti popolari, le tante scosse che stanno mettendo a dura prova la tenuta dell’Ue. Ovviamente non sono sfuggiti ai delegati i passaggi del discorso in cui la cancelliera ha accennato allo scandalo dei fondi neri della Cdu nel 1999: fu sull’onda di quella vicenda che Merkel riusci’ a conquistare il vertice del partito, nel 2000, ma e’ anche quella che insieme a Helmut Kohl travolse Wolfgang Schaeuble, bruciando le sue ambizioni come leader della Cdu e come futuro cancelliere.

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