Governatore Fedriga: “Regioni con pochi vaccini”

Governatore Fedriga: “Regioni con pochi vaccini”
Massimiliano Fedriga
10 luglio 2021

Si riaccende la tensione sui vaccini tra la struttura commissariale e le Regioni. Alcune rinviano gli appuntamenti per la somministrazione della dose, altre Regioni paventano sospensioni delle somministrazioni ad agosto. E se per il generale Francesco Paolo Figliuolo non c’è alcun problema, altrettanto fiducioso appare il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia. Massimiliano Fedriga, in sostanza, non intende polemizzare, pur sottolineando che “rispetto a giugno le Regioni hanno meno dosi”. Ma tuttavia il governatore è “convinto che con l’impegno e la collaborazione riusciremo a superare le criticità”.

Presidente Fedriga, le Regioni lamentano ritardi nelle consegne dei vaccini ma Figliuolo respinge al mittente le accuse.

“Di fatto c’è una riduzione di vaccini mRna rispetto la mese di giugno quando è stato consegnato un anticipo. Ma soprattutto c’è l’impossibilità di utilizzare i vaccini a vettore virale, quindi Astrazeneca e  Johnson & Johnson per gli under 60, cosa che invece prima tutte le Regioni potevano fare. Io nella mia Regione, Friuli Venezia Giulia, per esempio, ho utilizzato i vaccini a vettore virale solo per gli over 60. Altra questione che ha portato a un rallentamento della ‘macchina’ vaccinale sono le seconde dosi per gli under 60, soggetti che avevano fatto la prima dose con Astrazeneca e a cui ora bisogna somministrare Pfizer e Moderna. Tutto ciò comporta una difficoltà nelle consegne che tuttavia stiamo affrontando con la struttura commissariale”.

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Incontrerete il generale Figliuolo?

 “Questa settimana ci saranno degli incontri bilaterali, struttura commissariale e singola Regione al fine di evidenziare qualche criticità e di conseguenza trovare la giusta soluzione. In ogni caso, sono convinto che le 500mila somministrazioni al giorno riusciremo a farle. Il commissario Figliuolo ha delle riserve di vaccini che in caso di emergenza  può consegnarle a una regione che richiede maggiore priorità”.  

Figliuolo sostiene che a settembre raggiungeremo l’immunità di gregge, avendo vaccinato l’80 per cento degli italiani.

“Sono pienamente convinto di questo ma è chiaro che il passaggio fondamentale è convincere tutte le persone possibili ad aderire alla campagna vaccinale. Perché se ci sono i vaccini, c’è la struttura che le eroga, quindi le Regioni che hanno fatto gli hub, informazione e hanno messo in campo il personale, ci deve essere chi vaccinare”.

Genitori e docenti già sono sul piede di guerra per le rigide misure che si dovranno attuare alla ripresa della scuola.

“Penso che a inizio d’anno scolastico serve un po’ di cautela. Avremo la cartina tornasole circa la campagna vaccinale e le coperture intorno a ottobre. Quindi se già nei primi mesi vediamo che lo scenario tiene, penso che alcune misure si potranno alleggerire. Va anche ricordato che gran parte degli studenti non sono tra le fasce di età da poter vaccinare. Quindi, cautela ma con l’impegno primario di far frequentare la scuola in presenza ai ragazzi”.

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Il nodo trasporti continua a rimanere irrisolto.

“Nei centri urbani non si possono usare mezzi turistici ma bus idonei. Per avere un numero sufficiente di mezzi, parliamo di migliaia a livello nazionale, servono almeno 4 anni. E ciò è un limite fisico. Quindi chi accusa le Regioni di non aver acquistato i mezzi, non conosce minimamente il settore del trasporto pubblico locale”.

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