Guerra nel M5s, per 13 parlamentari quesito “manipolatorio” su Rousseau

Guerra nel M5s, per 13 parlamentari quesito “manipolatorio” su Rousseau
11 febbraio 2021

Tredici parlamentari del M5S hanno bollato come “manipolatorio” il quesito su cui sono chiamati a esprimersi gli iscritti al M5S sulla piattaforma Rousseau, tanto da rendere la votazione “tendenziosa e palesemente volta a inibire il voto contrario alla partecipazione del M5S al Governo Draghi”. “La motivazione addotta per il rinvio del voto su Rousseau era l’asserita esigenza di attendere lo scioglimento della riserva sulla composizione della coalizione che sosterrà il Governo Draghi nonché l’imprescindibile necessità di valutare il programma di tale governo – ricordano i 13 parlamentari in una nota – oggi quel voto è stato indetto senza che nulla di certo si sappia né sull’accozzaglia di partiti che voteranno la fiducia, né su ciò che tale eterogenea maggioranza intende realizzare”.

“Chi saranno i ministri? Salvini, Boschi e qualche impresentabile di Forza Italia? Quali sono le fasce sociali che verranno sostenute maggiormente? I più deboli, i lavoratori o le banche e i detentori di rendite finanziarie? Nessun obiettivo sostanziale del governo Draghi è stato messo per iscritto né è stato anche semplicemente enunciato verbalmente. La motivazione del rinvio era dunque un mero pretesto per posticipare il voto a un momento maggiormente propizio per condizionarne l’esito”, affermano i parlamentari”. Quindi l’affondo: “Fatto ancor più grave, il quesito su cui votare, pubblicato oggi, è stato formulato in maniera suggestiva e manipolatoria, lasciando intendere che solo con la partecipazione del M5S al governo si potranno difendere i provvedimenti adottati dal precedente governo e dalla precedente maggioranza: dati i numeri abbondanti della maggioranza che sosterrà il Governo Draghi il MoVimento non potrà condizionarlo neppure facendone parte, ed anzi perderà parte della forza con cui potrebbe denunciarne l’operato standone all’opposizione”.

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“Inoltre – aggiungono – il quesito pone particolare rilevanza spacciando come risolutiva la ‘creazione’ di un Ministero della transizione ecologica, che in realtà altro non è che la mera ridenominazione del già esistente Dipartimento per la transizione ecologica, che peraltro avrebbe comunque avuto particolare importanza per espressa previsione del Recovery plan. Tutto ciò getta dubbi sull’utilizzo imparziale dello strumento di democrazia diretta da parte dei vertici del MoVimento”. “Per tali motivi, riteniamo che la votazione indetta con le predette modalità sia tendenziosa e palesemente volta a inibire il voto contrario alla partecipazione del M5S al Governo Draghi”, hanno concluso i parlamentari Crucioli, Cabras, Granato, Colletti, Lannutti, Angrisani, Abate, Maniero, Volpi, Giuliodori, Costanzo, Corrado e Vallascas.

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